Il ruolo delle ong non è quello di scegliere tra amici o nemici, ma quello di aiutare chi ha bisogno. Il mandato dei cooperanti allo sviluppo è quello di essere super partes. Nessun cooperante può essere accusato di avventurismo, il loro lavoro è programmato e ben organizzato.
Le ong sono riconosciute e finanziate (in parte) dal Ministero degli Affari Esteri. L’albo del ministero attualmente conta 165 ong. Ma oltre a queste legate al Ministero ve ne sono altre legate a regioni, province e comuni. I cooperanti italiani riconosciuti da questi enti pubblici e presenti in tutto il mondo sono altre 2.200. Vengono detti «cooperanti» gli operatori umanitari con almeno due anni di attività. Vi sono anche organizzazioni che hanno riconoscimenti internazionali.
Tra le principali organizzazioni umanitarie si possono citare: Medici senza frontiere, Un ponte per…, Movimondo, Intersos, Emergency, Progetto Sviluppo. Sono tantissimi, in tutte le parti del mondo, i paesi in cui sono presenti queste associazioni. Il governo italiano sta riducendo progressivamente i fondi per la cooperazione.
Vi sono poi tantissime altre organizzazioni di volontariato che non hanno alcun riconoscimento pubblico. L’Iref stima che quest’ultime associazioni contano almeno 5 milioni e 147 mila volontari affiliati. Di questi ben 30.560 lavorano all’estero: in Africa, Medioriente, Europa dell’est, Asia, America centrale e del Sud. La Federazione italiana del volontariato ha censito ben 10.970 organizzazioni che agiscono a scopo benefico ed in modo completamente gratuito; ma la stima è in difetto, in realtà in Italia le organizzazioni di volontariato senza scopo di lucro sono oltre 30 mila, che lavorano in ben 57 Paesi nel mondo. Si tratta di medici, ecologisti, tecnici, ma anche cittadini normali che hanno scelto di impegnare parte del loro tempo per aiutare chi è in difficoltà.
4 ottobre 2004
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento