31 ottobre 2005

Via Moana Pozzi - Cronache dal congresso radicale

Come ha scritto Michele Sartori, al congresso radicale di Riccione, oltre a quelli in sala, è anche presente fuori sala tutto il resto del mondo radicale, gli etnobotanici della Cannabis Cup, gli ateologi di No God, gli esperantisti della pornoliberazione, poeti scombinati, nostalgici di Cicciolina che chiedono «kontro il proibizionismo libertà esibizionismo», i nudisti-naturisti di Orti Metropolitani che raccolgono firme su una petizione: per dedicare a Milano «una via a Moana Pozzi per i suoi incontestabili meriti nella lotta culturale e ideale contro i tabù della repressione sessuale».
Sottoscrivo la petizione concordando sul fatto che Moana Pozzi, al pari di Maria Callas, padre Kolbe, Pier Lombardo, Fogazzaro, ha svolto un importante ruolo sociale e culturale. Vi è stato addirittura chi nel passato ha chiesto che Moana venisse fatta santa. La santa delle prostitute, quelle povere diavole ne avrebbero certamente bisogno.
Ma al congresso radicale vi è stata anche un'altra importante richiesta che sottoscrivo: il superamento del concordato fra lo stato italiano e la chiesa. La motivazione l'ha espressa molto bene il segretario socialdemocratico Boselli, intervenendo al congresso: «Noi non contestiamo che le gerarchie ecclesiastiche facciano politica, dicano cosa pensano, indichino perfino come votare ai referendum. Però se la Cei diventa un attore politico, pone da sola il problema del superamento del Concordato!».
Altri punti d'intesa fra lo Sdi di Boselli e i radicali, che stanno per dar vita ad un nuovo soggetto politico da collocare nell'area del centrosinistra, sono: patti civili di solidarietà per le coppie di fatto, antiproibizionismo sulla droga, abolizione degli ordini professionali.
Sulla politica internazionale Boselli ha definito le rivelazioni di Berlusconi sulla contrarietà del governo italiano alla guerra in Iraq delle "balle spaziali". Il comportamento tenuto oggi da Berlusconi nell'incontro con Bush conferma appieno questa valutazione. Era ormai tempo che i radicali dicessero addio alla loro innaturale collocazione nella Casa delle libertà (?) per confluire nel centrosinistra; il segretario radicale Daniele Capezzone ha detto che «altri cinque anni di governo per Silvio Berlusconi non sarebbero eco-compatibili». La stessa cosa mi auguro faranno tutti i socialisti che ora stanno con Berlusconi.