28 aprile 2004

Tutti a Roma contro la guerra

Per noi, che da sempre vogliamo la pace, le occasioni sono tutte buone per manifestare per la pace.
Il fatto che i sequestratori dei tre italiani in Iraq abbiano posto come condizione, per la loro liberazione, l’effettuazione di una grande manifestazione a Roma contro la guerra, non ci può far cambiare idea.
Sarebbe assurdo che noi ci autocensurassimo dal manifestare contro la guerra e per ottenere la liberazione dei tre italiani sequestrati, solo perché sono i sequestratori che ci chiedono di manifestare.
Noi continueremo a manifestare contro il presidente di guerra Bush e i suoi satelliti Blair e Berlusconi fino alla vittoria: il ritiro delle truppe occupanti dall’Iraq.
Noi vogliamo un mondo senza sequestratori e senza sequestrati, un mondo dove non si impone la democrazia (quale?) con la forza delle armi, un mondo dove non sia più consentito ad alcune nazioni di invadere altre nazioni per sporchi interessi economici, un mondo dove i paesi ricchi aiutino con strumenti civili i paesi poveri ad uscire dal sottosviluppo.
Noi vogliamo la pace.
Domani giovedì 29 aprile saremo tutti a Roma (fisicamente o moralmente) a fianco dei parenti dei tre italiani sequestrati in Iraq.

25 aprile 2004

La Casa delle torture

La preoccupazione per i danni che l’attuale governo di destra sta arrecando alla società italiana cresce di giorno in giorno, per fatti sempre più gravi.
Alla Camera dei deputati, mentre si stava votando sulla legge che deve introdurre il reato di tortura nella nostra legislazione per adeguarla alla Convenzione dell’Onu, è stato votato da tutti i partiti della maggioranza un emendamento leghista, in base al quale per poter parlare di tortura le violenze devono essere reiterate.
Mi chiedo: per essere tortura, quante volte bisogna violentare? Una, due, cinquanta, cento volte?

23 aprile 2004

Conflitto d’interessi

Esiste un gravissimo e irrisolto conflitto d’interessi del presidente del Consiglio italiano (che per chi ancora non lo sapesse è Silvio Berlusconi).
In Italia la libertà nei mezzi di comunicazione di massa è in grave pericolo. Quasi tutta l’informazione è a senso unico: quello del monopolista Berlusconi. Lo ha detto a stragrande maggioranza il Parlamento europeo.
I parlamentari di Forza Italia e Alleanza Nazionale, sapendo di perdere e per poter dire "io non c’ero", hanno abbandonato l’aula. Hanno votato a favore le forze progressiste e di sinistra, ma anche i liberali del presidente Cox. I radicali Pannella e Bonino invece hanno votato contro; ma che cavolo di libertari sono costoro?

20 aprile 2004

Solitudine

Andare in un cinema
essere soli tra la gente,
entrare in un bar
bere un caffè e andare via,
camminare
lasciarsi ubriacare dalla città,
ritornare nella casa vuota,
pensare
no
meglio dormire.

Rocco Biondi

17 aprile 2004

Il governo vale zero

Umanamente questo governo vale zero. Lo hanno detto i parenti degli italiani sequestrati in Iraq.
Il senso pachidermico per la diplomazia di Berlusconi non fa sperare nulla di buono per la sorte degli italiani e per una loro rapida liberazione.
Lo pseudoministro degli esteri Frattini, che ormai non rappresenta nemmeno se stesso, farebbe bene a scomparire dalla scena politica italiana. Quello che è avvenuto in televisione a “Porta a porta” nella notte fra giovedì e venerdì è semplicemente vergognoso. Si è giocato con l’assassinio del nostro concittadino in Iraq per fare ascolto. Frattini sapeva dell’uccisione dell’ostaggio Fabrizio Quattrocchi e faceva finta di non sapere; anziché stare nel suo ufficio alla Farnesina, in quel momento tragico e grave, stava in televisione a parlare senza dire niente, come sempre. Il presidente del Consiglio Berlusconi stava in vacanza in Sardegna, il vicepresidente del Consiglio Fini stava in Egitto a pescare.
I militari italiani devono essere ritirati immediatamente dall’Iraq, non perché lo chiedono i sequestratori dei quattro italiani, ma perché sono stati mandati lì con l’inganno, facendogli credere che andavano in missione di pace e non in guerra, cosa invece che hanno tragicamente sperimentato con la morte di 19 di loro e con l’uccisione per mano loro di civili iracheni: donne e bambini.
Ma (spudoratamente) il governo italiano approfitta proprio del sequestro dei quattro italiani per continuare a dire che i soldati non possono lasciare l’Iraq ora.

13 aprile 2004

In Iraq l’Onu è una soluzione?

Da più parti s’invoca l’intervento dell’ONU per risolvere i problemi in cui si sono cacciati gli Stati Uniti d’America in Iraq e fermare l’escalation di violenze. Io ho sempre nutrito qualche perplessità sulla praticabilità di questa soluzione. Ma temevo che questa posizione fosse solo mia e dettata dalla mancanza di conoscenza dei dati reali. Ma a quanto pare non è così, non sono solo io a pensarla in questo modo. Sentite cosa scrive Pino Arlacchi, esperto internazionale sul crimine organizzato e già vice segretario generale delle Nazioni Unite.
“In Iraq ormai le dimensioni del conflitto sono tali per cui non c’è dubbio che si tratta di un Paese, e non di esigue minoranze estremiste, che si rivolta contro un’occupazione militare. La stessa Onu invocata da tutti è una non soluzione. L’Onu non è attrezzata a governare un Paese delle dimensioni e della complessità dell’Iraq. Né è realistico pensare che gli Stati Uniti dopo avere investito ciò che hanno investito in termini militari, economici, strategici, con l’invasione dell’Iraq, consentano un reale cambio di potere sotto l’egida e i pieni poteri dell’Onu. Una soluzione del genere significherebbe il tracollo totale per Gorge W. Bush e i falchi del Pentagono e della Casa Bianca, da Rumsfeld a Cheney. Gli Stati Uniti se ne andranno dall’Iraq perché saranno battuti da una insurrezione popolare che è appena iniziata”. (l’Unità – 10 aprile 2004 – pag. 9)
Dopo forse, anzi certamente, ci vorrà l'Onu.

10 aprile 2004

La passione di Cristo

Oggi 10 aprile, sabato santo, ho visto il film di Gibson.
Bassa macelleria. Operazione commerciale vergognosa. Si è usato la storia della passione di Cristo per portare spettatori al cinema e fare cassetta. Truculento film western su una storia sacra.
Mi ha meravigliato il commento positivo di un vescovo italiano, che giustificava la truce violenza perché il regista esprimeva un giudizio negativo su di essa. E ci mancherebbe altro, dico io.
Chiedo a quelli che condannano la pornografia nel cinema: esprimereste un giudizio positivo su un forte film pornografico, con per esempio triple penetrazioni contemporanee, rapporti con animali, ecc… solo perché il regista in testa alla pellicola ha scritto: “condanno profondamente la pornografia”?
La pornografia è pornografia, la violenza è violenza; al di là del giudizio che l’autore esprime su di esse. A meno che non si parli di catarsi e di effetti benefici; ma potrebbe essere solo un alibi.
Assolutamente inespressivo l’attore che ha impersonato Cristo, coinvolgente l’interpretazione della Madonna, forte Pilato, sempre bella la Bellucci, diabolica e misteriosa la Celentano.
Chi non vede il film, non si perde niente. Altri film meritano di più.

Trama
La Passione di Cristo è un film sulle ultime dodici ore della vita di Gesù di Nazareth. Il film si apre nell'Orto degli Ulivi (Getsemani) dove Gesù si è recato per pregare dopo l'Ultima Cena e dove resiste alle tentazioni di Satana. Tradito da Giuda Iscariota, Gesù viene arrestato e ricondotto all'interno delle mura cittadine di Gerusalemme, in cui i sommi sacerdoti lo affrontano, accusandolo di bestemmia e lo processano, condannandolo a morte. Al momento della sua morte la natura si scatena.

Diretto da Mel Gibson

CAST ARTISTICO
Gesù Jim Caviezel
Maria Maddalena Monica Bellucci
Maria Maia Morgenstern
Caifa Mattia Sbragia
Giuda Luca Lionello
Ponzio Pilato Hristo N. Shopov
Claudia Procula Claudia Gerini
Satana Rosalinda Celentano
Disma Sergio Rubini

9 aprile 2004

Bravo Mosti

Giuseppe Mosti, autista di bus pubblici del comune di Massa, si è rifiutato di guidare un pullman sul quale campeggiava una pubblicità politica con il faccione ghignante di Berlusconi.
“L’ho fatto - ha detto - per salvare la mia incolumità e quella dei miei passeggeri. Perché quella pubblicità è molto pericolosa, avrei rischiato grosso. Qualcuno avrebbe potuto prendere a sassate il pullman come è accaduto sette anni fa”.
Nella città di Carrara hanno già fatto sparite dai bus i cartelloni con il faccione del Berlusca. Sono pericolosi.
Il Berlusca ci sta facendo un cattivo servizio sia in Italia che all’estero. Se andiamo fuori Italia non ci facciamo riconoscere. Il meno peggio che ci potrebbe capitare è di essere subissati da risate ed apostrofati con dei “Berlusconi kapò”.

8 aprile 2004

Sostiene Tabucchi

Lo scrittore italiano Antonio Tabucchi, autore del romanzo “Sostiene Pereira”, ha accettato la candidatura alle prossime elezioni europee per un partito portoghese.
Tabucchi negli articoli che scrive su l’Unità dice cose che sono totalmente consonanti con il mio sentire. Dice pane al pane e vino al vino, in modo semplice e chiaro, senza fronzolo alcuno.
Il piccolo partito portoghese che ha chiesto la sua candidatura si batte contro la guerra, contro il terrorismo, contro l’asse delle menzogne, e per l’annullamneto del debito estero di tutti i paesi poveri.
Tabucchi sostiene che la sua è una candidatura civetta: “il patto era che io non fossi eletto”. Lo hanno invitato a fare da testimonial a quel movimento politico perché “le cose che tu dici in Italia, a noi piacciono molto, dovresti dirle anche qui in Portogallo, che ne abbiamo bisogno”.
Tabucchi è docente di letteratura portoghese ed è stato per molti anni direttore dell’Istituto italiano di cultura a Lisbona.

7 aprile 2004

Siamo in guerra o no?

In Iraq i militari italiani hanno sparato e ammazzato anche donne e bambini. Bella missione di pace!
I militari italiani erano stati assaltati ed ammazzati. Gli era stato detto che andavano in Iraq per la ricostruzione e per mantenere l’ordine.
E poi Berlusconi dice che voi soldati italiani in Iraq siete ben pagati, ci potete pure rimettere la pelle.
Gli americani sono in Iraq per loro sporchi interessi economici e politici (o almeno per sporchi interessi di Bush e delle lobby che rappresenta).
Ma noi italiani in Iraq che ci facciamo?
Il popolo americano comincia a capire e sta abbandonando Bush.
E noi quando ci libereremo di Berlusconi?
Per intanto ritiriamo immediatamente i nostri soldati.

6 aprile 2004

La cultura come pomodori

In una delle rare volte che ho visto la televisione sono incappato in una pubblicità del Ministero dell’Istruzione [l’attuale governo di destra ha tagliato sintomaticamente la parola Pubblica]. Veniva pubblicizzata la controriforma scolastica della Moratti, come se fosse una lattina di pomodori o uno scatolo di preservativi. E’ ben strano che sentano il bisogno di pubblicizzare un fatto che attiene alla formazione e alla cultura. Sarà perché sono coscienti che quella che vorrebbero costruire è una casa vuota, solo con le pareti esterne. Vogliono vendere la cultura delle tre i (triplo Imbroglio).

3 aprile 2004

Carneade

Chi è questo carneade di pseudo ministro leghista (tal Castelli) che si permette di schernire e insultare il Presidente della Repubblica? Che professione fa? Che competenza ha nel campo della giustizia? Povera Italia, in mano a chi è andata a finire!?!

1 aprile 2004

Indegna gazzarra leghista

La sceneggiata della Lega padana, recitata ieri alla Camera dei Deputati, offende tutti noi cittadini di buon senso. Si dovrebbe impedire a quei piccoli figuri leghisti di continuare ad insultarci. Ma chi può farlo? Il povero Fiori di Alleanza Nazionale ci ha provato ed è successo il finimondo. I ministri leghisti Maroni e Castelli fanno finta di non capire (peggio ancora se non fosse una finta: saremmo governati da dissennati ignoranti). Maroni dice: “Pure io ho detto tantissime volte ‘Roma ladrona’, in piazza, in Parlamento, in ogni sede, anche nel Consiglio dei ministri. E Berlusconi non ha mai minimamente reagito”. E questo è il guaio.