26 settembre 2005

Satira dissacrante

Lo Stato italiano è colpevole di disinteressarsi degli assetti interni della Chiesa, mentre la Chiesa è molto attiva nel partecipare alla vita politica e legislativa italiana. Vedi il cardinale presidente della Conferenza Episcopale Italiana, Ruini, che fece campagna elettorale attiva in occasione del referendum sulla procreazione assistita ed ora ha detto che i Pacs (riconoscimento delle coppie di fatto) sono incostituzionali.
Ma ora il laico stato italiano, per par condicio e per non essere da meno, ha deciso di intervenire negli affari interni alla Chiesa. Michele Serra ha stilato i punti programmatici essenziali di questo intervento, in un suo disegno di legge, intitolato Fumata bianca per Samantha I, pubblicato su L'espresso n. 38/2005. Lo sintetizzo e chioso a modo mio.
Nel preambolo è detto che, per annunciare l'elezione del papa, non sarà più consentita la fumata nera, ottenuta con carbonella da barbecue e contraria alle leggi anti-inquinamento in vigore, ma solo quella bianca.
Il primo articolo contempla l'elezione del papa, che dovrà avvenire attraverso regolari elezioni a suffragio universale. Il conclave, considerato lobby segreta, verrà sciolto dai bersaglieri. I cardinali candidati dovranno tenere almeno un comizio volante con megafono e volantinare nei mercati rionali. La compravendita di indulgenze e la promessa del Paradiso sarà equiparata al voto di scambio e punita con l'arresto immediato. Secondo i dettami della Costituzione, potranno concorrere al soglio pontificio anche le donne, che abbiano compiuto il diciottesimo anno di età. Secondo un sondaggio, commissionato da Serra, risulterebbe favorita una studentessa diciannovenne di Schio, che intende prendere il nome di Papa Samantha I. Secondo un altro sondaggio, da me commissionato, verrebbe eletta Moana Pozzi, che nel 1994 si è ritirata in un monastero buddista per prepararsi al grande evento. Prenderebbe il nome di Monna I. Lei era predestinata e studiava da papa. Aveva frequentato le scuole elementari dalle suore Orsoline, il liceo scientifico dai Padri Scolopi; nella sua casa amava circondarsi con oggetti di arte sacra, inginocchiatoi, acquasantiere.
Nel secondo articolo si contempla la vita privata di preti e monache. La Repubblica italiana, a tutela dei suoi orientamenti liberali, dichiara nullo il voto di castità e suggerisce caldamente a preti e suore di trombare allegramente, sposarsi e contrarre relazioni etero e omosessuali senza vincolo alcuno.
Nel terzo articolo viene contemplata la celebrazione della Messa. Dovrà essere introdotta dall'Inno di Mameli, cantato dai fedeli, e celebrata dal parroco con la fascia tricolore sopra la tonaca. La distribuzione delle ostie sarà soggetta a severi controlli della Asl. Il vino eucaristico sarà servito da un sommelier autorizzato dalla Regione.
Nel quarto ed ultimo articolo si contempla l'esistenza di Dio. Potrà essere sostenuta, ma solo presentando agli sportelli comunali apposita documentazione. In segno di amicizia e collaborazione, lo Stato valuterà se ammettere anche l'autocertificazione.
In coda all'articolato, è prevista la risposta che deve essere data alle accuse, di intromissione indebita, che saranno sollevate dalla Cei: «Voi chierici ci dite sempre come dobbiamo comportarci in casa nostra, noi laici ci vogliamo consentire di fare altrettanto con voi».