Carmine Crocco è il
brigante più significativo ed enigmatico del periodo postunitario.
Operò dal 1861 al 1864 in Basilicata e dintorni, a capo di una banda
composta da migliaia di briganti, tenendo in scacco l'esercito
piemontese. Morì di vecchiaia in carcere all'età di 75 anni.
Il libro, edito da Capone
di Cavallino (Lecce), pubblica insieme l'autobiografia di Carmine
Crocco, dettata in carcere al capitano Eugenio Massa, e la
controbiografia di Crocco, scritta dal medico Basilide Del Zio.
Caratteristica che accomuna i due libri è la pubblicazione avvenuta
nello stesso anno (1903) presso la stessa tipografia di Melfi (G.
Grieco).
Questa operazione
editoriale non è nuova, ma quello che la rende interessante è
l'introduzione scritta da Valentino Romano, che fa il punto sugli
studi ad oggi sulla figura dell'importante brigante di Rionero in
Vulture. In essa vengono date risposte a dubbi sulla controversa
figura di Crocco.
Il primo dubbio che viene
risolto è quello dell'autenticità del manoscritto attribuito a
Crocco. Benedetto Croce e Basilide del Zio si schierano per
l'autenticità, avvalorata in qualche modo anche dall'esistenza di un
secondo memoriale, pubblicato in parte in un suo libro dal
lombrosiano Francesco Cascella. Notevoli sono comunque le differenze,
specialmente linguistiche. Riteniamo che la versione-Cascella sia più
vicina alle capacità letterarie di Crocco. La versione-Massa invece
ha subito massicci interventi del curatore, non solo linguistici ma
anche di contenuto, per avvicinare per quanto più possibile il
pensiero di Crocco alle posizione dei piemontesi.
Altro problema che viene
affrontato è la "stranezza della commutazione della condanna a
morte di Crocco nel carcere a vita". Molto probabilmente è
frutto dell'ambigua presenza francese "in molte zone d'ombra del
brigantaggio". I francesi accarezzavano il progetto di rimettere
sul trono delle Due Sicilie un Murat. E molti "galantuomini"
lucani, che in qualche modo appoggiarono Crocco, erano di dichiarate
simpatie murattiane. Altro motivo del cambio di condanna è
certamente il silenzio di Crocco sui nomi dei tanti fiancheggiatori,
più o meno importanti, che lo hanno appoggiato. Il silenzio in
cambio della vita.
Parte interessante
dell'autobiografia è quella in cui Crocco descrive il suo rapporto
problematico con Josè Borges. Il generale carlista spagnolo aveva
come obiettivo quello di riportare sul trono lo spodestato re
borbonico, tramite sistemi di guerra classici; mentre Crocco
combatteva una sua guerra personale contro i piemontesi in difesa
della sua terra e nell'interesse dei più deboli contro lo strapotere
dei padroni, adottando la tecnica della guerriglia nella quale era
insuperabile. Quando Borges lo abbandonò, per tentare di entrare
nello Stato pontificio, andando però incontro alla morte, Crocco non
se ne addolorò. «La
sua partenza - scrive Crocco - non ci commuove, anzi l'abbiamo voluta
stanchi del suo comando».
La lettura dei due testi,
qui messi a confronto, è molto utile per capire la personalità di
Crocco e cosa lui sia stato capace di fare per la sua terra.
Utilizzando i necessari filtri. Valentino Romano, a chiusura della
sua introduzione, lascia a noi lettori la possibilità di valutare la
vicenda umana di Crocco, dicendo anche di possedere una sua visione
del valore di Crocco (che comunque si riserva di esporre in altra
sede). Noi esprimiamo un giudizio fortemente positivo, facendo nostro
il giudizio che il curatore del libro però esprime quando scrive che
Crocco fu un «personaggio capace di ridare una speranza, anche illusoria, alle rivendicazioni del mondo contadino meridionale». E aggiungiamo che quella fiammella di speranza rimane accesa ancora oggi, e non solo per il mondo contadino.
Rocco Biondi
Carmine Crocco - Basilide Del Zio, Il brigante che si fece generale, Auto e controbiografia di Carmine Crocco, a cura di Valentino Romano, Capone Editore, Cavallino (Lecce) 2011, pp. 144, € 13,00
Rocco Biondi
Carmine Crocco - Basilide Del Zio, Il brigante che si fece generale, Auto e controbiografia di Carmine Crocco, a cura di Valentino Romano, Capone Editore, Cavallino (Lecce) 2011, pp. 144, € 13,00