26 febbraio 2006

La terra - Film di Sergio Rubini

Film duro e forte. Una prova di grande maturità artistica di Sergio Rubini. La terra, nel senso di proprietà, spesso divide gli uomini. Solo liberandosi di essa si riscoprono valori comuni. Fotografia, come la storia, a tinte forti. Musica coinvolgente. Recitazione maschia e rude degli attori maschi, dolce e tenera delle attrici, con qualche voluta eccezione. Sergio Rubini ha scelto per se la parte del personaggio più sgradevole e negativo. La terra arida e l'architettura rurale decadente del sud sono appropriata e naturale cornice alla storia. La "roba" divide i quattro fratelli diversissimi tra loro; uno strozzino ripugnante, piccolo mafioso locale, che li ricatta; un delitto che scatena sospetti reciproci fra i fratelli; una soluzione finale ambigua in contrasto con la morale corrente. Palesi i riferimenti letterari, in particolare a Dostojevski con I fratelli Karamazov e Delitto e castigo.
La sala dove ho visto il film, in provincia di Brindisi, con mia grande sorpresa era piena e vi era la coda per entrare. Forse perché il film è stato girato in luoghi di questa provincia: Mesagne e Francavilla Fontana. Ma il film era stato accolto con entusiasmo anche dai giornalisti a Roma, nell'anteprima a loro riservata, tanto da strappare applausi, alla fine della proiezione.
Trama
Ritornato in Puglia da dove se ne era andato adolescente per la violenta ribellione al padre-tiranno, Luigi ormai maturo professore di filosofia, si ritrova coinvolto nella torbida atmosfera di un mondo che credeva di essersi lasciato alle spalle per sempre. Assieme ai suoi fratelli Michele, mediocre affarista, e Mario, eterno studente impegnato nel volontariato, Luigi cerca inutilmente di convincere il fratellastro Aldo, violento e donnaiolo come il padre, a vendere un'azienda agricola di famiglia in stato di semi-abbandono. Riemergono rancori mai sopiti e vecchie ferite che il tempo non ha rimarginato mentre tutti i fratelli in modi diversi sembrano invischiati nella rete con la quale Tonino, sordido usuraio e boss emergente, avvolge l'intero paese...
Cast Tecnico Artistico
Regia: Sergio Rubini
Sceneggiatura: Carla Cavalluzzi, Angelo Pasquini, Sergio Rubini
Fotografia: Fabio Cianchetti
Musica: Pino Donaggio
Scenografia: Luca Gobbi
Costumi: Patrizia Chericoni, Florence Emir
Montaggio: Giogiò Franchini (Italia, 2005)
Prodotto da: Domenico Procacci
Durata: 112'
Distribuzione cinematografica: Medusa
Data di uscita: 24 Febbraio 2006 (cinema)
Personaggi e Interpreti
Luigi Di Santo: Fabrizio Bentivoglio
Mario Di Santo: Paolo Briguglia
Michele Di Santo: Emilio Solfrizzi
Aldo Di Santo: Massimo Venturiello
Laura: Claudia Gerini
Tonino: Sergio Rubini
Altri: Giovanna Di Rauso ed Alisa Bistrava

Il delitto senza castigo di Rubini - "Il mio Sud, tra sangue e vitalità"

1 commento:

Anonimo ha detto...

Hmm torno adesso dalla visione.. Anche io sono pugliese e rubini lo seguo da un po', e non mi trovo d'accordo sulla tua visione ottimista del film. Penso che a volte sia confusionario, i personaggi siano caratterizzati male, il filtro della pellicola appesantisca invece che colpire.. Insomma, non ne sono uscito soddisfatto. Vince la gravitas sulla levitas.
E poi a mesagne non parlano barese :P