Nel governo italiano fanno i fessi per non andare alla guerra. Ma il gioco è sfacciato. Fini aveva detto che gli aiuti dell'Italia per le popolazioni asiatiche colpite dal maremoto sarebbero stati di 70 milioni di euro. Non specificando che quelli erano i soldi raccolti nella società civile italiana. Il governo in realtà aveva stanziato la misera somma di 4,08 milioni di dollari.
D'altra parte la clamorosa divaricazione tra la politica dell'annuncio e la politica dei fatti concreti in fatto di aiuti non è una novità per l'Italia. È da quattro anni, ormai, che facciamo pessime figure di fronte al mondo. Nel G8 di Genova 2001 Berlusconi propose di finanziare la lotta all'Aids, che miete milioni di vittime soprattutto nell'Africa Subsahariana. L'Italia avrebbe versato 200 milioni di dollari ogni anno. In realtà ne ha versati 100 nell'anno 2002, 100 nell'anno 2003, zero nell'anno 2004 e la finanziaria prevede zero anche per l'anno 2005. Una promessa, come al solito, non mantenuta.
L'ultima finanziaria ha tagliato fondi per la cooperazione (250 milioni di euro promessi e che non andranno più alle Organizzazioni non governative); ha tagliato fondi persino per la ricostruzione dell'Afghanistan (47 milioni di euro) e dell'Iraq (30 milioni di euro).
Come risulta dai dati OCSE, l'organizzazione dei paesi sviluppati, con lo 0,17% del Pil, l'Italia è penultima tra i paesi ricchi in fatto di aiuti allo sviluppo. Solo gli Stati Uniti, con lo 0,12% le stanno dietro. Ma con l'ultima legge finanziaria la percentuale italiana scenderà allo 0,11% del prodotto interno lordo. Ultimi in assoluto, tra i paesi ricchi. Berlusconi a Barcellona nel 2002 aveva impegnato se stesso e il suo governo a portare la quota degli aiuti allo sviluppo allo 0,33% del Pil entro il 2006. Le solite sbruffonate. Nella comunità internazionale, oramai, tutti sanno che l'Italia è un paese che non rispetta gli impegni. E Berlusconi ride.
Asia, la mappa degli aiuti
PAESE CONTRIBUTO (in milioni di dollari)
Algeria 2,00
Arabia Saudita 10,00
Australia 46,00
Austria 2,72
Banca Mondiale 250,00
Banca per lo sviluppo asiatico
325,00 (prestiti)
Canada 33,00
Cina 60,42
Corea del Sud
5,00
Danimarca 54,88
Finlandia 3,40
Francia 56,18
Germania 27,21
Giappone 500,00
Gran Bretagna 96,00 (+ 100 mln da cittadini)
Irlanda 2,72
Italia 4,08
Kuwait 2,10
Libia 2,00
Norvegia 16,53
Nuova Zelanda 3,60
Olanda 34,00
Polonia 0,33
Portogallo 10,88
Qatar 25,00
Senegal 0,20
Singapore 3,10
Slovacchia 0,23
Slovenia 0,11
Spagna 68,00
Stati Uniti 350,00
Svezia 80,00
Svizzera 23,81
Taiwan 5,25
Turchia 1,25
UAE 2,00
Unione Africana 0,10
Unione Europea 44,70
Ungheria 0,27
Venezuela 2,00
Questa è la mappa degli aiuti pubblicata su la Repubblica on line di oggi 3 gennaio 2005. Se volete, confrontatela con quella del Corriere della Sera.
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