15 marzo 2016

Briganti e insorgenze: Gimigliano 1799-1874, di Alessandro Calogero



Gimigliano è un paese calabrese, in provincia di Catanzaro, che nel 1861 aveva circa 4.200 abitanti ed oggi ne conta circa 3.400; era collocato nella Calabria Ultra II.
     È stato interessato dal brigantaggio, ma su questo fenomeno nel paese, prima del libro di Alessandro Calogero, vi era un vuoto storiografico: nulla nella memoria popolare e quasi del tutto assente la bibliografia.
     Calogero, nella presentazione del libro, scrive che parlando di brigantaggio, si parla di briganti-sociali, di briganti-insorgenti, di briganti-criminali. E questi tre aspetti sono strettamente interconnessi tra di loro; in tutti e tre i casi si usa la forza per produrre un cambiamento. Quando la violenza è la regola, si assottiglia il confine tra morale e immorale, tra lecito e illecito. E questo vale anche per chi reprime, anch’esso trascende in condotte criminali.
     Oppressioni, insorgenze, repressione, devianza criminale rappresentano, scrive Calogero, «una sequenza, un canovaccio, anzi un copione ripetuto sul quale sono scritti tutti i movimenti, le speranze e gli orrori degli uomini».
     Nel libro vengono messe a fuoco storie locali mai scritte, si segnala come l’insorgenza gimiglianese fu una realtà con un proprio carattere.
     Si parla dei briganti, nati a Gimigliano, che operarono nei vari periodi: tre nel periodo sanfedista (fra essi Panzinero e Gàlano), dieci in quello napoleonico (più importanti Abramo e Soluri), sei in quello borbonico (fra essi Diego Mazza e Giuseppe Guzzo), trentacinque nel periodo postunitario (più importanti Pietro Bianchi, Giuseppe Critelli, Nicola Chiarella, Odoardo Trapasso, Raffaele Paonessa, Gesualdo Donato, Erasmo Rotella).
     Un ruolo particolare ebbero mogli e amanti dei briganti: Maria Giuseppa Itria (moglie del Donato), Vittoria Merenda Soluri (10 figli: 8 femmine e 2 maschi), Giuditta Rotundo (7 figli: 6 femmine e 1 maschio), Rachele Rotella (detta la Generalessa).
     Quello che Calogero scrive di Gimigliano rappresenta uno spaccato locale di quello che accadeva nei paesi delle province meridionali. Ben vengano quindi i libri con le storie locali dei briganti. Messe insieme queste storie si ha la percezione del clima e del vissuto comune di allora.
     Nel periodo postunitario, scrive Calogero, furono mandati nel Sud a combattere i briganti oltre 120.000 soldati, a cui si aggiunsero 84.000 uomini della Guardia Nazionale e 7.500 carabinieri. In totale quindi le forze impegnate contro i briganti furono circa 211.000.
     Era una forza imponente che si opponeva ad altrettanta forza. Si calcola infatti, scrive ancora Calogero, che gli uomini delle bande fossero 135-140.000.
     Alla fine, la cosiddetta tattica della persecuzione incessante ebbe la meglio, ma il bilancio fu spaventoso. Dal 1861 al 1870, si contarono 123.860 giustiziati, 130.364 feriti, 43.629 deportati, 10.760 condannati all’ergastolo e 382.637 a pene varie. Anche da parte piemontese le perdite furono cospicue, con 21.120 caduti, 1.073 morti per malattie o ferite, 820 dispersi.
     I deportati, scrive Calogero in una nota, furono soprattutto ex soldati borbonici, condotti nei famigerati campi di Fenestrelle e S. Maurizio Canavese.
     Quella contro il brigantaggio fu dunque una guerra fratricida, alla quale parteciparono anche i meridionali, contrapponendo paesani a paesani.
     Alla fine del libro sarebbe stato significativo riportare episodi briganteschi presenti nella tradizione orale; ma sembra, dice l’autore, che a Gimigliano, nello spazio di appena 4-5 generazioni, tutto sia stato cancellato. Nulla è rimasto del vissuto collettivo di allora, nulla dei nessi familiari e dei nomi stessi.
     Si è ricorso alla consultazione archivistica, ai giornali d’epoca, ai periodici, alle interviste. Anche se a volte i dati sono frammentari, i personaggi sono emersi comunque, così come il quadro d’insieme, i rapporti, il tessuto sociale.
     Alessandro Calogero è nato a Gimigliano nel 1945 e vive a Taranto. Neurologo. Professore a contratto dell’Università di Bari dal 1997 al 2009.
Rocco Biondi

Alessandro Calogero, Briganti e insorgenze. Gimigliano 1799-1874, Artebaria Edizioni, Taranto 2012, pp. 214, € 18,00

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