28 aprile 2006

Ritiro immediato

Sono stato da sempre contro la guerra in Iraq e contro tutte le guerre. I soldati italiani non dovevano essere stati mandati in un territorio di guerra, voluta dall'imperialismo americano per smaltire gli arsenali dell'industria bellica e per impossessarsi del petrolio iracheno. In questo momento di dolore, lutto e rabbia per la morte a Nassiria di tre militari italiani richiedo con forza il ritiro immediato di tutti i militari italiani dall'Iraq. Non si può più tollerare la nostra partecipazione ad una missione di guerra per imporre la pace.

Riporto qui di seguito tre comunicati stampa de Il Giornale dei Carabinieri, che faccio totalmente miei.
Riassumo nel seguente modo i temi ricorrenti nei tre comunicati: rabbia per la prevedibilità dell'attentato; denuncia dell’inadeguatezza e dell’inopportunità della presenza militare italiana in Iraq; richiesta con forza dell'immediato ritiro delle truppe italiane dall'Iraq, così come fece la Spagna di Zapatero, all'indomani delle elezioni, che avviò il ritiro delle truppe in una settimana; contatto con tutte le forze della coalizione di centrosinistra per chiedere il rispetto del programma dell'Unione nel quale è previsto il ritiro del contingente italiano da Nassirya; in un Paese lacerato dalla guerra civile i soldati stranieri vengono visti come invasori; andarsene ora dall'Iraq non equivale ad una sconfitta o ad un disonore.

Comunicato n. 1
ATTACCO AI MILITARI ITALIANI A NASSIRYA
Rabbia e dolore per il vile attentato. Ora ritiro immediato.
Il Sinacc, Sindacato Nazionale Carabinieri in congedo, per la Uilp, unitamente al Giornale dei Carabinieri e Radio Sicurezza, esprime il proprio dolore per l’ennesimo attentato di Nassirya in cui hanno perso la vita due sottufficiali dei Carabinieri ed un ufficiale dell'Esercito, mentre un altro sottufficiale dei Carabinieri è in gravissime condizioni.
Nel contempo il sindacato e il Giornale non possono esimersi dall’esprimere rabbia per la prevedibilità di tale attentato già denunciato all’indomani dell’eccidio di Nassirya del 12.11.2003. Da anni tutta la redazione ed il sindacato denunciano l’inadeguatezza e l’inopportunità della presenza militare italiana in Iraq essendo il Paese ormai allo sbando e alle soglie di una guerra civile
A questo punto, quindi, il Giornale dei Carabinieri chiede, nuovamente, con forza l'immediato ritiro delle truppe italiane.

Comunicato n. 2
RITIRO IMMEDIATO DALL'IRAQ
Appello all'Unione per il rispetto del programma elettorale.
Dopo l'ennesimo attentato terroristico contro i soldati italiani in Iraq, il Sinacc Sindacato Nazionale Carabinieri in congedo per la Uilp, unitamente al Giornale dei Carabinieri, esprime ancora una volta la propria solidarietà alle famiglie delle vittime.
Nel contempo, chiede il ritiro immediato delle nostre truppe, così come fece la Spagna di Zapatero all'indomani delle elezioni.
In queste ore, il Giornale dei Carabinieri è in contatto con tutte le forze della coalizione di centrosinistra per chiedere il rispetto del programma dell'Unione nel quale è previsto il ritiro del contingente italiano da Nassirya.
Ancora una volta si è visto il sangue dei nostri soldati scorrere per imporre la pace a un popolo in una guerra voluta da altri.
Confermiamo, nuovamente, che è necessario continuare a proteggere i nostri soldati fino a quando saranno in territorio straniero, ma che è fondamentale farli immediatamente rientrare in Italia.

Comunicato n. 3
LASCIARE L'IRAQ NON E' UN DISONORE
Il ritiro delle truppe italiane è possibile.
Dopo l'ennesimo attentato terroristico contro i soldati italiani in Iraq, il Giornale dei Carabinieri, sottolinea ancora una volta la necessità di un ritiro immediato del Contingente italiano.
Non è più possibile lasciare le nostre truppe in un Paese lacerato dalla guerra civile e nel quale, i soldati stranieri vengono viste come invasori.
Andarsene ora dall'Iraq non equivale ad una sconfitta o ad un disonore. La Spagna di Zapatero avviò il ritiro delle truppe in una settimana, il governo Berlusconi aveva preventivato di lasciare l'Iraq a dicembre; ora il Giornale dei carabinieri chiede al futuro governo di centrosinistra di rispettare il programma elettorale ed avviare nel più breve tempo possibile il rientro dei nostri soldati.
L'Italia ha già pagato un prezzo molto alto per imporre la pace a un popolo in una guerra voluta da altri.

NSD.it News Sicurezza e Difesa
Iraq, sono 35 i morti italiani dall'inizio della missione

6 commenti:

Anonimo ha detto...

In questa giornata di cordoglio e sconcerto, noto come sono proprio i militari, che partecipano in prima persona alla missione militare in Iraq, a sottolineare l'inadeguatezza dell'armamento del nostro contingente. Perciò in tale situazione credo sarebbe addirittura criminale lasciare il contingente italiano in un teatro di guerra fidando soltanto nella buona sorte.
Ciao, Beppe

Anonimo ha detto...

Guarda un po', sui giornali o per le tv passano solo dichiarazioni di militi che smaniano per continuare la missione o di quelli tornati a casa che hanno lasciato un pezzo di cuore nel sud dell'Irak...

Buona giornata
soviet.ilcannocchiale.it

Anonimo ha detto...

Gli esaltati ci sono dappertutto, ma è certo che l'Arma spera ed auspica un ritiro

Anonimo ha detto...

Titolo di Libero di ieri, 38 aprile:
"Dieci, cento, mille Nassiryia: la sinistra ha vinto ancora".

La sinistra??? A me, risulta che a mandare al macello quei poveri carabinieri sia stato questo governaccio di centrodestra, che ora non vuole schiodare il deretano dalla poltrona!!! Feltri, smettila con questi titoli offensivi e, una volta tanto, scrivi la cerità!!!!

Anonimo ha detto...

infatti pare che il nuovo governo di centrosinistra abbia già ridotto gli stanziamenti per la missione "di pace" in iraq. non so se sia vero ma queste sono le intenzioni.
il problema comunque resta la guerra, che qualcuno ha iniziato e che continua, perchè al di là del petrolio e altre storie, c'è gente che fabbrica e vende le armi, con grande sofferenza della popolazione civile e a cui gli italiani hanno portato un reale aiuto.

ole by sally brown
by schizzigocceecapricci.tiscali.blog

Anonimo ha detto...

Vorrei solo far notare che in Iraq i nostri soldati ci sono andati come VOLONTARI e quindi conoscono bene i rischi cui vanno incontro.

In merito alla loro volontà di ritornare a casa al più presto, vi segnalo il risultato elettorale delle ultime politiche 2006 della circoscrizione estera "Iraq":
CdL: 81,686 %
Unione: 18,313 %


fonte: Ministero dell'Interno
http://politiche.interno.it/politiche/camera060409/J4316000.htm