3 agosto 2006

In Iraq la guerra continua

In Iraq la guerra continua con la sua tragica sequela di morti quotidiani. Ormai l'attenzione dell'opinione pubblica e dei mezzi di informazione è rivolta altrove. Forse questo sviamento è voluto dall'amministrazione Bush o comunque fa il gioco di Bush.
In Iraq si avvera, di giorno in giorno sempre più, quello che i pacifisti (e non solo) avevano preconizzato fin dal primo giorno di guerra. L'intervento americano non avrebbe fatto diminuire il terrorismo, anzi l'avrebbe accresciuto. E' quello che è avvenuto in Iraq.
L'ammissione di questo scontato fallimento viene ormai fatta anche da uomini ed istituzioni ufficiali.
L'ambasciatore britannico in Iraq, William Patey, in un rapporto confidenziale inviato al governo di Londra, ha scritto: «L'eventualità di una guerra civile a bassa intensità e una divisione de facto dell'Iraq in questa fase è probabilmente più verosimile di una riuscita e salda transizione verso una democrazia stabile».
Vi ricordate della tragica contraddizione dell'esportazione ed imposizione della democrazia, di cui favoleggiava Bush per giustificare l'invasione dell'Iraq? Miseramente ed ovviamente fallita.
Nel rapporto di Patey, che smentisce l´ottimismo ufficiale dell´amministrazione Blair sull´Iraq, si prevede che l'Iraq rimarrà «nel caos e in difficoltà» per cinque, dieci anni a venire e che la prospettiva per il Paese è che venga smembrato sulla base delle divisioni etniche e tribali.
«Se vogliamo evitare - dice ancora l'ambasciatore - una guerra civile e uno stato di anarchia allora deve essere prioritario scongiurare che l'Esercito al Mahdi (milizie legate al leader radicale sciita Muqtada al Sadr) diventi uno Stato nello Stato, come gli Hezbollah in Libano».
Altro che lotta al terrorismo.
Ed intanto due bombe hanno provocato ieri a Bagdad, nella zona sudovest della capitale, la morte di 12 persone, per lo più bambini, e il ferimento di altre 14: la strage è avvenuta mentre un gruppo di ragazzini stava giocando a calcio.
E sempre ieri, nel tardo pomeriggio, tre bambini che stavano giocando a pallone erano stati uccisi per l'esplosione di un proiettile di mortaio a Doura, altro quartiere sciita di Baghdad, nella zona sud.

Nessun commento: