25 marzo 2006

Il caimano - Film

Sono andato a vedere Il caimano di Nanni Moretti e non ho cambiato idea: voterò per Prodi contro Berlusconi. Non riesco a capire tutto il gran parlare che si è fatto sul film, anche prima che uscisse nelle sale. Ha ragione Moretti, questo film non sposterà voti. Chi aveva già deciso di votare per l'uno o per l'altro schieramento non cambierà dopo aver visto il film. Il film un aiuto potrà darlo agli ancora indecisi. E' certamente un film contro Berlusconi, ma che secondo Moretti, al di là di come andranno le elezioni del 9 e 10 aprile, ha già vinto perché ha cambiato la testa a tantissimi italiani. Il suo popolo che assalta i giudici, perché hanno avuto l'ardire di condannarlo a sette anni di carcere (nella finzione cinematografica), rappresenta una visione pessimistica dell'italietta berlusconiana, ma non per questo irrealistica. Ha scritto bene Padellaro su l'Unità di oggi: «il caimano sopravvive finché dietro di sé ha un popolo». Io invece sono più ottimista. Già molti di quelli che lo avevano osannato gli hanno voltato le spalle. Penso che la nottata stia già passando. Per vedere come finisce la favola (o l'incubo), bisogna aspettare il 10 aprile. Ma ora parliamo del film.

E' una storia triste e cupa che ci narra del fallimento familiare e professionale del protagonista, nell'ambito più generale della crisi di democrazia che vive l'Italia dell'era berlusconiana. Ma è anche una riflessione sul mondo del cinema e sul suo linguaggio. Chi si aspettava un film prettamente politico ne rimarrà deluso. E' principalmente un film sulle difficoltà del vivere quotidiano, sulle difficoltà nel rapportarsi con gli altri, sulle difficoltà dei rapporti familiari, sulla impossibilità di realizzare i propri sogni. Sembra che il caimano prenda il sopravvento sia nella vita pubblica che in quella privata. Ma forse è solo un modo per esorcizzarlo.

Trama
Bruno è un produttore cinematografico di film di serie B in crisi sia in ambito professionale che con la moglie, l'ormai ex attrice Paola. Dopo circa 10 anni d'inattività sembra stia per far partire un nuovo progetto sulla vita di Cristoforo Colombo, quando il suo regista di fiducia lo abbandona. Indebitato fino al collo e senza alcun progetto in mente, accetta di produrre il copione di una giovane regista senza neanche leggerlo. Si tratta di un film su Silvio Berlusconi....
Il produttore Bruno Bonomo è interpretato da Silvio Orlando, sua moglie è la bravissima Margherita Buy; la giovane cineasta è Jasmine Trinca.

Cast
Regia: Nanni Moretti
Interpreti: Silvio Orlando, Margherita Buy, Jasmine Trinca, Michele Placido, Giuliano Montaldo, Antonio Luigi Grimaldi, Paolo Sorrentino
Produzione: Sacher Film, Bac Films, Stephan Films, France 3 Cinema, Wild Bunch, Canal +, Cinecinema
Distribuzione: Sacher Distribuzione
Genere: Drammatico
Durata: 112'
Data di uscita: 24 Marzo 2006 (cinema)

Il Caimano che azzanna l'Italia
Il popolo del caimano

5 commenti:

Anonimo ha detto...

l'ho visto anche io ed ho postato una "recensione" sul mio blog condivido la tua valutazione

Anonimo ha detto...

Un bel film che non sposterà un solo voto, infatti nemmeno io comprendo questo baccano intorno a "Il caimano". Molto triste il finale, con la Magistratura umiliata solo perché ha applicato il principio: la legge è uguale per tutti.

Rita ha detto...

Orlando dovrà essere premiato. Detto questo, se solo ci si fermasse un momento a riflettere sulla nostra sete di arte e cultura, il resto, intorno a questo film non sarebbe esistito. Il Caimano è solo un bellissimo film.
R.

Anonimo ha detto...

Sono d'accordo con R.: Silvio Orlando è un attore completo ed in questo film è bravissimo. Spero che riceva riconoscimenti, li merita e non solo per la sua recitazione in questo ultimo lavoro di Moretti. Vedendo le sue interpretazioni si ride, ci si commuove, si riflette; penso a film come La scuola o Preferisco il rumore del mare, La stanza del figlio, Aprile e tanti altri che non mi hanno mai deluso.
Il Caimano è un film coinvolgente, inquietante nella conclusione, corale, che fotografa ed analizza la nostra realtà sociale, la nostra 'Italietta' che fatica a vivere in pienezza: la crisi non è solo politica ed economica; è morale. Stiamo annacquando tutti i nostri buoni valori; l'onestà, la cultura, la famiglia. Sposterà dei voti questo film? Mah! Per la mia esperienza quelli che votano in Italia hanno sempre votato come gli è parso e piaciuto senza farsi influenzare da alcuno. La preoccupazione è la disaffezione al voto, la rinuncia alla partecipazione, la sfiducia nell'esercizio di un diritto-dovere che abbiamo conquistato. Spero che votino in tanti e poi accetterò, come mio solito, la decisione della maggioranza: questa è democrazia.

Anonimo ha detto...

Non so se ho visto un'alto film ma non mi è parso che il film che ho visto io fosse un film anti-berlusconiano.
Mi è sembrato più il film di una persona di sinistra in crisi, non contenta di ciò che la sinistra ha fatto e sta facendo. Anche il fatto che la parte politica del film (quella che per inendersi io sono andato a vedere ) sia molto ridotta rispetto alla trama principale del film sembra quasi un tentativo di evitare di affrontare il tema politico per una certa forma di rispetto o addirittura di paura di affrontare il tema scottante 'Berlusconi' in modo chiaro e aperto.
Mi hanno attirato a vedere il film con una pubblicità non corretta.