8 marzo 2006

Il Corriere della Sera vota sinistra

Questa è un'ottima notizia. Berlusconi è servito. Chi semina vento raccoglie tempesta. Aveva aggredito i giornali dicendo che sono tutti contro di lui. Ed eccolo accontentato. Il più grande giornale italiano l'ha preso alla lettera.
Il Corriere della Sera, con l'editoriale di oggi del direttore Paolo Mieli, ha spiegato «ai lettori in modo chiaro e senza giri di parole» perché si auspica che il 9 aprile vinca il centrosinistra. Innanzitutto perché il quinquennio berlusconiano è stato deludente: il governo anziché dedicarsi all'interesse dell'Italia ha badato di più alle sorti personali del presidente del Consiglio. In secondo luogo perché sarebbe nefasto per l'Italia se dalle urne uscisse un risultato di pareggio, con il corollario di grandi coalizioni. Per terzo perché Prodi ha i titoli atti a governare al meglio per i prossimi cinque anni.
E' un ottimo viatico per la sinistra questa benedizione di Mieli. «Il Corriere della Sera rappresenta un po' l'atteggiamento di una parte importante della borghesia italiana che malgrado tante critiche al centrosinistra ha dovuto riconoscere che l'unica prospettiva di governo in campo è la nostra», ha detto Massimo D'Alema.
Come era ovvio nel centrodestra si è scatenato il putiferio per questa scelta del Corriere. E sono partiti all'attacco, utilizzando l'arma che gli è più propria: l'insulto gratuito. E Mieli, quasi spavaldamente, se l'era cercata, quando nell'editoriale aveva scritto: «ci sembra che una crescita nel centrodestra dei partiti guidati da Gianfranco Fini e Pier Ferdinando Casini possa aiutare quel campo».
Berlusconi, nel corso di tutto l'articolo, non si è meritata neppure una citazione.
Ma non solo il giornale laico per eccellenza ha bacchettato il centrodestra, anche il giornale cattolico per eccellenza Famiglia Cristiana ha scudisciato Berlusconi. Nell'editoriale del numero 11, che sta per andare in edicola, Beppe Del Colle scrive: «il nostro presidente del Consiglio, non ha nessuna delle caratteristiche personali dei politici "cattolici" come da quasi un secolo li conosciamo in Italia». E poi sferra un'altra stoccata profonda: «la Casa delle libertà proclama a gran voce la difesa della famiglia, ma quasi tutti i capi sono divorziati e risposati, o hanno scelto di trasformare la loro unione in coppia di fatto; i cristiani sanno che per un credente vale molto più l’esempio che l’astratta affermazione dei valori». E' un'altra chiara indicazione di voto a favore del centrosinistra.
E' naturale che Prodi gongoli di gioia. Noi incrociamo le dita e speriamo bene.

Corsera: "Stiamo con l'Unione" - L'ira del centrodestra contro Mieli
Il Corriere sceglie l'Unione. Destra in ansia, Prodi se la ride

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Il Corriere che storicamente è sempre stato il giornale della grande borghesia italiana, con questa presa di posizione, apre uno scenario interessante nella politica italiana: un blocco tra produttori, come lo chiamò Berlinguer, avverso al blocco degli speculatori; credo sia questa la vera sfida per modernizzare l'Italia nella nuova economia globale.

Anonimo ha detto...

Tutte le persone moderate farebbero bene a non leggere più il "Corriere della sera" dopo questa presa di posizione. In fondo perchè i moderati devono continuare a "MANTENERE" questa sinistra che tanto li denigra? Che si mantengano da soli!