29 agosto 2009

Berlusconi ha paura. Le dieci domande di Repubblica

Quando un potente ha paura, sia esso santo o delinquente, è sulla via del declino. E Berlusconi ha paura. L'aver fatto causa al giornale la Repubblica per la pubblicazione delle dieci domande sui rapporti con Noemi Letizia, sulle ricompense politiche per prestazioni sessuali, sui rapporti con prostitute, sui “voli di Stato” concessi ad amichette per portarle alle sue festicciole, sulle continue menzogne, sulle minacce ai giornali, sul suo stato di salute, è certamente frutto della paura che ormai assale Berlusconi.
In nessun paese democratico il capo del governo denuncia un giornale per avergli fatte delle domande. Ma Berlusconi ha una concezione tutta personalistica della democrazia. Lo Stato è lui e chi denuncia politicamente lui denuncia lo Stato.
Sono solidale con Ezio Mauro e con il giornale da lui diretto la Repubblica. Concordo con quello che scrive Mauro su Berlusconi: «La questione è semplice: poiché è incapace di dire la verità sul "ciarpame politico" che ha creato con le sue stesse mani e che da mesi lo circonda, il Capo del governo chiede alla magistratura di bloccare l'accertamento della verità, impedendo la libera attività giornalistica d'inchiesta, che ha prodotto quelle domande senza risposta. Altro che calunnie: ormai, dovrebbe essere l'Italia a sentirsi vilipesa dai comportamenti di quest'uomo».
Ammiro il coraggio di Ezio Mauro, che scrive senza paura quel che pensa su Berlusconi. Ma fino a quando durerà.
Con la sua denuncia contro la Repubblica Berlusconi vorrebbe anche dissuadere, i pochi giornali italiani che lo fanno, dal pubblicare quello che i giornali stranieri scrivono sul suo (di Berlusconi) comportamento politicamente folle.
Il direttore di Le Point scrive: «Il fatto che Berlusconi abbia attaccato legalmente Repubblica è un'ammissione di debolezza. Ma per il giornale è paradossalmente anche un attestato di libertà e di indipendenza».
Reporters Sans Frontières è pronta a denunciare in ogni sede internazionale questo grave attacco alla libertà di stampa in Italia.
Ed intanto arriva una buona notizia. Il Vaticano ha annullata la cena che era in programma all'Aquila, a conclusione delle celebrazioni per la Perdonanza, tra Berlusconi e il segretario di Stato vaticano, Tarcisio Bertone. Forse anche il Vaticano comincia a capire che Berlusconi puzza (moralmente e politicamente).
Se la Chiesa lo scarica, Berlusconi ha i giorni contati.

Ecco le prime e le seconde dieci domande rivolte da Repubblica, alle quali Berlusconi non vuole rispondere.

Le dieci domande

1. Signor presidente, come e quando ha conosciuto il padre di Noemi Letizia?
2. Nel corso di questa amicizia, quante volte vi siete incontrati e dove?
3. Come descriverebbe le ragioni della sua amicizia con Benedetto Letizia?
4. Perché ha discusso delle candidature con Letizia che non è neanche iscritto al Pdl?
5. Quando ha avuto modo di conoscere Noemi Letizia?
6. Quante volte ha avuto modo di incontrare Noemi Letizia e dove?
7. Lei si occupa di Noemi e del suo futuro e sostiene economicamente la sua famiglia?
8. E' vero che lei ha promesso a Noemi di favorire la sua carriera nello spettacolo e in politica?
9. Veronica Lario ha detto che lei “frequenta minorenni”. Ce ne sono altre che incontra o “alleva”?
10. Sua moglie dice che lei “non sta bene” e che andrebbe aiutato. Quali sono le sue condizioni di salute?

Le nuove dieci domande
1. Quando ha avuto modo di conoscere Noemi Letizia? Quante volte ha avuto modo di incontrarla e dove? Ha frequentato e frequenta altre minorenni?
2. Qual è la ragione che l'ha costretta a non dire la verità per due mesi fornendo quattro versioni diverse per la conoscenza di Noemi?
3. Non trova grave che lei abbia ricompensato con candidature e promesse di responsabilità le ragazze che la chiamano”papi”?
4. Lei si è intrattenuto con una prostituta la notte del 4 novembre 2008 e sono decine le “squillo” secondo le indagini, condotte nelle sue residenze. Sapeva fossero prostitute?
5. E' capitato che “voli di stato”, senza la sua presenza a bordo, abbiano condotto nelle sue residenze le ospiti delle sue festicciole?
6. Può dirsi certo che le sue frequentazioni non abbiano compromesso gli affari di Stato? Può assicurare il Paese che nessuna donna, sua ospite, abbia oggi in mano armi di ricatto?
7. Le sue condotte sono in contraddizione con le sue politiche: lei oggi potrebbe ancora partecipare al Family Day o firmare una legge che punisce il cliente di una prostituta?
8. Lei ritiene di potersi ancora candidare alla presidenza della Repubblica? E, se lo esclude, ritiene di poter adempiere alla funzione di presidente del Consiglio?
9. Lei ha parlato di un “progetto eversivo” che la minaccia. Può garantire di non aver usato né di voler usare intelligence e polizie contro testimoni, magistrati, giornalisti?
10. Alla luce di quanto è emerso in questi due mesi, quali sono, signor presidente, le sue condizioni di salute?

Firma anche tu l'appello per la libertà di stampa. Io l'ho già fatto.
http://temi.repubblica.it/repubblica-appello/?action=vediappello&idappello=391107


2 commenti:

Anonimo ha detto...

tu sei pazzo, le domande di repubblica in parte hanno già ricevuto risposta, in parte sono stupidissime e nella restante parte sono chiaramente diffamatorie. daltronde berlusconi non fa altro che adottare il metodo d'alema

http://maurod.ilcannocchiale.it/2009/08/29/in_italia_non_ce_liberta_di_st.html

anna s. ha detto...

Presumo che la Chiesa lo scaricherà davvero solo dopo aver ottenuto ciò che richiede, e cioè, tra l'altro, la legge per la fine vita e i finanziamenti per le scuole sue esattamente come vuole lei.
Almeno così temo io. Spero di essere smentita dai fatti.

Delle dieci domande, a me pare che la n.9 sia tutt'altro che "stupida" o "diffamatoria" (come qualcuno va dicendo), e abbia ricevuto una minacciosa risposta nei fatti, con la "nota informativa" tarocca usata dal Giornale per screditare il direttore dell'Avvenire.