12 giugno 2006

Il lavoro nobilita l'uomo, ma spesso lo uccide

Nei paesi industrializzati si è passati dalle malattie per intossicazioni da metalli e solventi delle vecchie fabbriche alle malattie depressive e cardiovascolari degli uffici moderni.
In Italia ormai il 70% degli occupati lavora nei servizi. La medicina del lavoro quindi oggi tratta della qualità dell'aria negli uffici, dei disturbi muscolo-scheletrici dovuti a posizioni scorrette, dello stress psicologico derivante da violenze esterne ed interne che spesso sfociano nel mobbing. Il rapporto continuato con macchine e computer, unitamente a sedie scomode, causano disturbi muscolari alle braccia ed al collo, patologie lombo-dorsali. Per queste malattie si è spesso costretti a ricorrere ad interventi chirurgici.
A livello psicologico si creano ansietà e depressione, a livello fisico sopravvengono disturbi cardiovascolari, immunitari e cardiovascolari. Anche i giovani vanno incontro ad infarti, ictus, disturbi della pressione.
Nel settore dei lavori edili e similari in Italia si verificano 1.200 incidenti mortali.
Di questi problemi si sta parlando in questi giorni a Milano al Congresso mondiale di Medicina del lavoro. Si confrontano tremila specialisti provenienti da tutte le parti del mondo, sia da nazioni industrializzate che da nazioni in via di sviluppo.

Congresso Mondiale di Medicina del Lavoro

4 commenti:

Loud ha detto...

ehehe in effetti io lavoro in ufficio e qualche acciacco per posizione scorretta già ce l'ho... ci vorrebbe una sensibilizzazione attiva alla corretta postura e alla attività fisica, magari prevedendo pause piu' lunghe nell'orario di lavoro per recarsi in piscina spesso o in altro luogo sportivo.

roccobiondi ha detto...

Vanno bene le pause più lunghe nell'orario di lavoro, ma non così lunghe da potercene andare in piscina. Non esageriamo, dài! Ma forse potremmo pretendere le piscine sul luogo di lavoro!!!

Anonimo ha detto...

Lavorando qui in Inghilterra,nel posto in cui svolgo il mio sevizio sono previste due ore alla settimana di attivita' fisica, durante l'orario lavorativo (le ore di lavoro settimanali ammontano a 45 pero'). E' possibile utilizzare la piscina,la palestra o le altre attrezzature sportive poste all'interno del comprensorio e devo dire che vi partecipano un po' tutti. Forse in Italia,e' anche la carenza di strutture adeguate e di una vera cultura dello sport inteso come attivita' terapeudica che ci porta ai mali odierni.

roccobiondi ha detto...

Ciao enzob,
quasi quasi mi trasferisco in Inghilterra.