14 maggio 2006

La vita è un miracolo - Film

Quattordicesimo film del Cineforum Grottaglie 2006

La vita è una giostra, dove si gira al ritmo della musica popolare, dove gli animali recitano la loro parte al pari degli umani, dove i letti degli amanti volano nell'aria come tappeti volanti, dove si vive e si muore quasi giocando, dove la follia diventa quotidianità, dove i fatti si ripetono in modo quasi snervante, dove gli uomini sono dei clown.
E' un film che ci sorprende con le sue trovate inaspettate. E' il regno della fantasia più sbrigliata. L'ottimismo ci contagia e ci lasciamo trasportare senza freni. L'amore e i sentimenti trionfano. Un'altra vita è possibile.
La macchina da presa che si muove al ritmo della musica. I colori belli e smaglianti. Gli attori che recitano in modo superbo, ben tipizzando caratteri diversi.
Citazioni felliniane.

Trama
Siamo in Bosnia, nel 1992 alla vigilia della cruenta guerra civile che devastò quel Paese. Luka è un ingegnere serbo di Belgrado inviato in Bosnia per la costruzione di una ferrovia. Vi si stabilisce assieme alla moglie - ex cantante d'opera - ed al figlio Milos, giovane calciatore di belle speranze. Con l'arrivo della guerra, la moglie fugge con un musicista ungherese ed il figlio parte militare. Luka rimane solo finché non le consegnano una prigioniera musulmana, Sabaha, che dovrà custodire fino allo scambio con altri prigionieri. Di lì a poco, Luka si innamora della ragazza che però dovrà essere consegnata proprio in cambio del proprio figlio Milos.

Cast
Regia: Emir Kusturica
Interpreti: Slavko Stimac, Vesna Trivalic, Natasa Solak, Vuc Kostic
Titolo originale: Zivod Je Cudo
Nazione: Repubblica Yugoslava, Francia
Durata: 155'
Genere: Drammatico
Distribuzione: Fandango
Data di uscita: Cannes 2004 (in concorso)
04 Marzo 2005 (cinema)

1 commento:

Anonimo ha detto...

Kusturica sa fare molto di più. Gatto nero gatto bianco è decisamente più azzeccato, per non parlare dell'insuperabile Underground.
In questo film ripete paro paro scene che aveva già girato nei suoi lavori precedenti e a mio modesto parere non sviluppa bene nessuna idea, le lascia tutte a metà. Cosa ne pensa della guerra nell'ex Jugoslavia lo aveva già detto in Underground - inutile ripeterlo a metà con questo film. Dell'amore ha parlato in Gatto nero gatto bianco. Qui avrei apprezzato il rapporto padre-figlio, ma abbandona il soggetto per dedicarsi a Sabaha.

Per me che ho sempre apprezzato Kusturica questo film è stata una piccola delusione.
L'unico colpo di genio è il pianto dell'asino.

Spero di aver detto cose sensate, non mi intendo di critica cinematografica, ho cercato di spiegare brevemente le sensazioni che ho provato durante la visione del film (visto, tra l'altro, un anno fa in lingua originale).

Lu