14 agosto 2004

Le olimpiadi dello spreco

La cerimonia inaugurale dei giochi olimpici di Atene è stata la più costosa di tutti i tempi: sono stati spesi 120 milioni di euro. Uno schiaffo alla povertà della stragrande maggioranza dei 201 paesi partecipanti. Chissà cosa direbbe il barone De Coubertin. Sarebbe bastata una spartana sfilata delle squadre delle nazioni partecipanti, l’accensione della fiaccola olimpica e la dichiarazione dell’inizio dei giochi.
Tutti quei soldi buttati al vento nel giro di poche ore avrebbero potuto essere utilizzati proficuamente per costruire impianti sportivi nei paesi poveri che ne sono carenti.
Il kitsch ha imperato per tutta la lunghissima cerimonia, quasi un videogioco scadente. Sei ore per riempire d’acqua tutta la parte centrale della pista, tre soli minuti per svuotarla, 22.500 chili di scenografie coordinate da 72 computer, 1.888 luci, 370 casse acustiche per 859.900 watt, 2.428 esseri umani dipinti, travestiti, seminudi, tipo la donna incinta che entra in acqua: tutto sfarzo inutile.
Più kitsch ancora quella specie di immenso cannone, che funge da fiaccola.
Spettacolo complicatissimo e freddo.
Altra cifra spropositata è stata spesa per l’apparato di sicurezza, che è costato un miliardo e 700 mila euro. E queste sono solo piccole cifre rispetto al costo complessivo di tutta l’olimpiade. Ma per fortuna che ci sono le gare.

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