Né ci si lasci ingannare dal titolo del
libro. Il primato del Regno delle Due Sicilie di cui si parla è (provocatoriamente)
quello dell’analfabetismo e dell’arretratezza del Mezzogiorno rispetto al
Piemonte.
Ecco un florilegio di affermazioni,
presenti nel libro, che ne fanno capire i contenuti. “L’Unità arrecò più
benefici che svantaggi al Sud” (pag. 42). “Si tratta di prove del fallimento
storico di una monarchia oscurantista [quella borbonica], fonte di effetti negativi
per l’economia, il civismo, la cultura e la qualità della vita delle
popolazioni meridionali di allora e delle generazioni successive” (pag. 101). “La
legge Pica fu uno strumento di difesa dell’incolumità e dell’ordine pubblico”
(pag. 113). Quella neoborbonica è una “subcultura” (pag. 134). E per finire Alessandro
Barbero nella postfazione parla di “buffonesca mitologia dei primati” (pag. 147).
In qualche modo potremmo capire la
posizione del piemontese Barbero, ma non capiamo l’astio del pugliese (?)
Mottola contro il Sud.
Ed infine potremmo invitare l’editore meridionale Capone
a fare una scelta più oculata nel pubblicare libri, evitando quelli contro il
Sud.Rocco Biondi
1 commento:
Capone è un editore a vocazione meridionale?
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