Si
parla con sempre maggiore insistenza di una lista civica nazionale
per le prossime elezioni nazionali del 2013. Dovrebbero confluirvi e
appoggiarla tutti gli scontenti dei partiti tradizionali. Apripista è
stato Michele Emiliano, sindaco di Bari. Oltre a quello di Emiliano,
altri nomi che circolano, come padri nobili di questa lista, sono
quelli di Roberto Saviano, scrittore, Luigi De Magistris, sindaco di
Napoli, Pino Aprile, giornalista e scrittore. Non compare però
nessuno dei tanti nomi dei meridionalisti che fanno movimento nella
rete informatica. Una domanda sorge spontanea: questi ultimi che peso
hanno nella realtà? Forse poco o nullo. A meno che non si voglia
intendere che Pino Aprile li rappresenti tutti.
Sono
stato testimone di una eventuale e possibile disponibilità
dichiarata da Pino Aprile nell'incontro del sabato brigantesco,
tenutosi a Villa Castelli il 25 febbraio 2012, tra Aprile ed
Emiliano, appunto.
Rocco
Biondi
1 commento:
E' una brutta realtà la tua riflessione caro Rocco. Ho vissuto sulla mia pelle il capovolgimento del Partito del Sud: da paladino del "Destra e Sinistra sono solo indicazioni stradali" alla partitocrazia per eccellenza. Anch'io ho avuto le mie delusioni d'amore con la politica.
Il primo punto essenziale, vitale, indispensabile è quello dell'assoluta indipendenza da qualsiasi partito politico. Tutti i partiti sono figli di quella Unità che tanto hanno combattuto Antonio Gramsci, Nicola Zitara, Lucio Barone, Angelo Manna. Non possiamo permettere che chi rappresenterà il Sud sia accondiscendente con i nostri assassini. Nessuna pietà: così come hanno fatto loro nei nostri confronti.
Chiunque si erga a paladino difensore delle istanze del popolo meridionale dovrà dare l'esempio se vorrà mantenere tutto il popolo meridionale nelle sue fila. Altrimenti assisteremo alla solita pagliacciata miserevole del mercimonio per il classico "piatto di lenticchie" a cui siamo, purtroppo, abituati ad assistere da 151 anni.
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