1 dicembre 2009

Mafia e Berlusconi

Berlusconi ha detto: «Sono il capomafia». E noi questa volta gli crediamo. Lui l'avrebbe detto scherzosamente. Ma se fosse vero? Proprio il capo no, ma un compartecipe potrebbe essere.
Il mafioso pentito Gaspare Spatuzza [killer di don Puglisi] ha dichiarato, a proposito delle stragi del 1992/93, che la controparte di Cosa Nostra sarebbero stati Berlusconi e Dell'Utri ed ancora: «Filippo Graviano [capo insieme ai fratelli della cosca del quartiere palermitano Brancaccio] mi parlava come se Fininvest fosse un suo investimento, come se fossero soldi messi da tasca sua». Ed ora la mafia chiede a Berlusconi la restituzione di quei soldi.
I pentiti di mafia di norma vengono scaricati dai loro capi. Ma questa volta Spatuzza non è stato né sconfessato né intimidito.
Berlusconi forse, più che dei giudici, dovrebbe preoccuparsi dei mafiosi, che per ora si limitano solo a parlare. Secondo lui i mafiosi che lo accusano sono degli esaltati e degli schizofrenici. Ma i mafiosi non parlano a vanvera.
Ed intanto Berlusconi vorrebbe strozzare gli autori della fortunata serie televisiva “La Piovra” e gli autori di libri su Cosa Nostra, perché screditano l'Italia. Forse secondo lui la mafia è stata inventata dagli scrittori. Già un amico di Berlusconi aveva affermato che la mafia non esiste. Ed il capomafia stalliere Vittorio Mangano, ospite per diverso tempo in casa di Berlusconi, è stato promosso ad eroe.
L'eroe della “Piovra”, nei panni del commissario Cattani, l'attore Michele Placido ha ironicamente detto: «Ha ragione lui, la mafia non esiste. Gli attentati a Falcone e Borsellino, a Milano e a Torino erano solo scene di film girati da Damiani o Francesco Rosi».
Claudio Fava, figlio di Giuseppe assassinato dalla mafia, ha affermato: «Ormai Berlusconi parla come un mafioso. Vuole strozzare chi scrive di mafia. Quando a un paese già umiliato dalle mafie dice che la vergogna non sono i mafiosi ma gli scrittori di mafia, siamo alla parodia del potere».
Michele Serra ricorda al premier che «le nostre mafie controllano il traffico mondiale della droga, esportano stragi in Europa, impongono i loro affari in mezzo mondo. Quello che colpisce è che se ne parli assai meno di quanto richiederebbe una simile catastrofe sociale».
Eugenio Scalfari sostiene che « il piano della mafia, secondo le dichiarazioni dei pentiti, avrebbe come finalità effettiva quella di “riscuotere” dalla Fininvest il capitale e gli interessi, debitamente rivalutati, che sarebbero stati anticipati a quella società come fondi riciclati».
Se la mafia esige, Berlusconi deve temere. Le richieste possono essere soddisfatte in tanti modi. Non sempre la mafia è costretta a ricorrere al sangue.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Ma secondo te perchè il governo B."è il governo che di più si è impegnato contro le mafie"?Perchè lui vuole essere il solo capo,non vuole concorrenti o sbaglio!

Anonimo ha detto...

Detta così, secondo me, è ancora un po' troppo edulcorata. E forse anche un tantino fuorviante.
L'elemento B. di questa fase odierna della realtà italiana non è tanto, ne solo, semplicemente raffigurabile come il capo dei capi, per così dire, della mafia.
E' un fenomeno ancora più complesso. E che viene da lontano. Un anello di congiunzione tra poteri forti, occulti, logge massoniche, residui di potere fascista (golpismo e Gladio Anni '60-'70, p2, Gelli, istituzioni deviate, caf e marciumi di partito vari), etc. etc.
Ovvero: tutta la storia recente d'Italia convoglia nel berlusconismo - come essenza di fatto - per eredità cafcraxiana. Al fine di cercare di mantenere uno status quo che... quello è e quello vuol essere! Dei poteri occulti [e del marciume coesivo del reale], appunto, di quegli anni. '70-'80 soprattutto.
Per questo intendere il berlusconismo come personificazione della mafia in un vertice istituzionale, è ancor riduttivo.
E' piuttosto il ganglio di un insieme, per quanto possibile coerente, nonché storico e attuale, di un funzionamento complessivo. Una congiunzione tra realtà ufficiali e possibili retrorealtà. E che pertanto, proprio come tale, sconfina nei meandri dei misteri più profondi d'Italia. Sopravvivendo, così a lungo, a se stesso.


Da: Popolo di quali? Libertà !! [facebook]