1 maggio 2008

Il calice è colmo. Anche Roma alla destra

Nei giorni precedenti le elezioni comunali a Roma speravo di potermi consolare dalla cocente sconfitta nelle elezioni nazionali che avevano consegnato l’Italia a Berlusconi ed alla destra con la vittoria di Rutelli. [Mettete le virgole dove volete, ma credo che il concetto sia molto chiaro]. Ed invece no. Anche Roma è stata consegnata dagli elettori alla destra. Il calice amaro è ormai colmo, bisogna berlo tutto. Morire per forse poi risorgere.
Mi sento un po’ romano, per esser vissuto in quella città per nove anni. Ci illudevamo, dopo Rutelli e Veltroni sindaci, di essere eterni. Mi illudevo, leggendo le affollatissime petizioni pro sinistra della intellighenzia italiana e straniera, di vincere ancora una volta, nonostante l’inflazionato Rutelli. Ed invece no. Gli ex camerati ci hanno sbeffeggiato.
Di chi è la colpa? Nostra che non abbiamo saputo intercettare le vere esigenze diffuse dei cittadini? Della valanga di errori che ha fatto il governo Prodi? Del suono del pifferaio Berlusconi che con le sue televisioni e i suoi giornali è riuscito a portare nel burrone la maggioranza degli italiani? Di Veltroni per essersi creduto Sansone? Bla bla bla. Ma consoliamoci: oggi tocca a noi, domani a loro. Bellezza, è la democrazia! Ma cos’è la democrazia?
L’ultima vendetta di Visco, le dichiarazioni dei redditi online, è durata solo poche ore. Tanto quanto è bastato per apprendere che il pifferaio Beppe Grillo ha dichiarato di aver incassato in un solo anno euro 4.272.591,00 (calcolate voi quanti miliardi sono delle vecchie lire). Un paperone del genere come fa ad incazzarsi a favore dei senzatetto, degli immigrati, dei morti di fame? E solo un bravo (forse) attore. A me l’idea delle dichiarazioni online non dispiaceva.
Forse non riuscirò a vedere a Roma la teca che custodisce l’Ara Pacis, opera dell’architetto amricano Richard Meier; il neosindaco Alemanno ha deciso di demolirla perché non gli piace. A nulla varranno le opinioni degli architetti Fuskas, Portoghesi, Gregotti, che dicono di non apprezzare l’opera ma ritengono la sua demolizione una cosa assurda. Prevarrà l’opinione di Aymonino che dice di non capirne un cazzo di quell’opera. La teca di Meier è costata 14 milioni di euro ed è stata inaugurata nel 2006.
Fini nel suo discorso di investitura come presidente della Camera dei deputati dice che il 25 aprile è la festa della libertà; confondendo libertà con Liberazione. E Alessandra Mussolini, fino a ieri sua acerrima nemica, oggi se lo bacia. Ed Ingrao gli ricorda che è bene chiedere la pacificazione, ma che la Resistenza non si può cancellare.
Bla bla bla.

Nessun commento: