21 ottobre 2007

Non voglio morire sotto Berlusconi

«Noi, vecchi liberaldemocratici, rischiamo di morire sotto Berlusconi. E' vero che abbiamo altre risorse e altri interessi da coltivare per il tempo spero lungo che ci resta, ma per l'amore che portiamo a questo Paese vederlo sottoposto ad un ulteriore degrado morale ci riempie di tristezza». Così scrive Eugenio Scalfari nell’articolo di fondo de la Repubblica di oggi 21 ottobre 2007.
Sostituisco la parola “liberaldemocratici” con “comunisti” e faccio mia la frase. Da quando con Prodi abbiamo vinto le elezioni, lasciando a casa Berlusconi, in pratica ho smesso di scrivere di politica in questo mio blog. Molte cose fatte, e di più quelle non fatte, dall’attuale governo di centro sinistra non mi andavano giù. Ma non me la sentivo di sparare contro Prodi e compagni ed amici, come invece facevo quasi quotidianamente contro Berlusconi ai suoi tempi. Meglio mille giorni con Prodi che uno con Berlusconi. Comunque speravo sempre che le cose potessero migliorare. Ho seguito con apprensione le beghe all’interno del pollaio del centrosinistra, con la quotidiana paura che si sfasciasse tutto e si andasse a votare, con la quasi certezza di riconsegnare l’Italia in mano a Berlusconi.
Ora mi chiedo se questo mio silenzio possa essere considerato colpevole, se si dovesse verificare la sventurata sorte di ritrovarci ancora Berlusconi al governo. Ma non riesco a darmi una risposta. Non vedo cosa possa fare con il mio blog per evitare quella iattura.
Mi sono rifugiato fra i miei libri e nello studio dei miei cari “briganti” dell’ottocento postunitario.
Berlusconi è di otto anni più vecchio di me e quindi dovrebbe crepare prima di me. Ma non si sa mai. Con i suoi soldi oltre a comprarsi qualche senatore si potrebbe anche comprare la morte, anche se solo per qualche anno però. Ma comunque con lui al governo camperei malissimo.
Veltroni a segretario del neonato Partito Democratico e quindi candidato a prossimo Presidente del Consiglio, contro Berlusconi, mi infonde un po’ di speranza. Anche se io, da vecchio comunista, non sono confluito nel Pd, ma sono rimasto nella sinistra democratica. Né sono andato a votare alla primarie per il Pd.
Nei giorni scorsi sono stato fra il campione dei 1523 italiani intervistati nel sondaggio della Demos-Eurisko, che ha detto che preferirebbe come prossimo Presidente del Consiglio Veltroni con il 45,2 per cento contro il 37,1 per cento di Berlusconi. Anche se la coalizione del centrodestra è ancora data di 8 punti sopra quella del centrosinistra. Come voto di gradimento io ho dato 7 a Veltroni, 5 a Prodi, 3 a Berlusconi. Bella o magra soddisfazione, a seconda dei punti di vista. Ho detto pure che se si andasse a votare subito vincerebbe il centrosinistra. Sognatore.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Rocco, io che sono un laico di Sinistra (quindi nulla da spartire col PD, e per la laicità, e per la Sinistra) la penso così: dobbiamo sempre mantenere accese le sinapsi. QUando c'è un governo amico occorre vigilare, per denunciare anche solo con un blog quando si commettono errori. Se nessuno di noi vigila, alla fine gli errori arrivano a compimento. Vedi il ddl Levi-Prodi sulla rete, che era una porcata.

E poi anche per rimanere con la mente indipendente, autonoma e libera. Altrimenti finisce che siamo tutte pecore di un gregge.

www.anellidifumo.ilcannocchiale.it

alduccio ha detto...

Nemmeno io voglio Berlusconi. E penso che tutte queste spaccature a sinistra, su Welfare, precariato tornano tutte auo comodo.
Anche perchè non si parla più di conflitto di interessi, ineleggibilità ...

Anonimo ha detto...

Perché non vuoi morire sotto Berlusconi? Forse non ti fa più ridere? Veltrone ti fa ridere? Anch'io cerco qualcuno sotto cui si possa morire in tranquillità. Magari, chiunque esso sia, largamente vestito in divisa democratica, molto probabilmente mi farà fesso anche se non l'avrò scelto. Sono altri a scegliere, comunque, pur se voto o non voto. Ma sono d'accordo per principio che le rogne di Berlusconi è meglio staccarsele da vivo e nella speranza che defunga prima lui, anche se la mala erba non secca mai!