Sono lettore quotidiano de l'Unità da alcuni decenni. Per molti anni ne sono stato anche diffusore domenicale. Ieri domenica 29 gennaio è stata una giornata straordinaria, per la diffusione de l'Unità, che mi ha riempito di orgoglio. Berlusconi ha avuta la lezione che si merita. I suoi attacchi al giornale hanno sortito l'affetto di rinverdire l'attaccamento allo storico giornale fondato da Antonio Gramsci. Scrittori, attori, registi, comici, cantanti, politici, militanti sono scesi in piazza e nelle strade per diffondere e vendere l'Unità. Ne sono state vendute 120mila copie. Il direttore Padellaro ha scritto: «È l’Unità dell’unità che abbiamo festeggiato. L’Unità di tutta l’opposizione che in questi anni si è riorganizzata, rafforzata, rilanciata».
A Roma sono scesi in strada per la diffusione Massimo D'Alema («risposta politica all'aggressione di quel signore», cioè Berlusconi), Piero Fassino («un'iniziativa da ripetere periodicamente a tutela della libertà di stampa»), Nicola Zingaretti, Giovanni Berlinguer, Paola Pitagora, Lidia Ravera.
A Bologna in piazza per l'Unità il sindaco Sergio Cofferati («Chi non comprende il significato della stampa libera e della libertà di stampa va contro una delle condizioni fondamentali della vita democratica»), l'astrofisica Margherita Hack («Non s'è mai avuta così poca libertà, da quando c'è la Casa delle libertà»), il professore Carlo Flamigni luminare delle tecniche di fecondazione assistita («Berlusconi è ovunque. Ha ragione chi dice che ci vorrebbe lo psicologo: un po' per lui, un po' per chi lo vota», lo scrittore Stefano Benni («Berlusconi è una vescicona piena d'odio. Quello che mi fa paura sono gli attacchi subdoli. Attenzione, perché dentro al carro di carnevale c'è il mitra»).
Anche a Firenze. Milano e in tantissime altre città personaggi pubblici e semplici cittadini si sono prodigati nella diffusione de l'Unità.
Dall'altra parte invece aumentano rabbia e livore; sentite una dichiarazione isterica di una certa Maria Antonietta Canonizzaro, alleata di Berlusconi, rilasciata al Corriere della Sera del 29 gennaio e riportata sulla striscia rossa de l'Unità di oggi: «Senta, l'Unità è una latrina. E' il peggior giornale del mondo. Bisognerebbe farlo chiudere. Io li arresterei tutti». Bel senso d'equilibrio dell'area berlusconiana.
[Nella foto: Ottavia Piccolo ieri durante la diffusione de l'Unità a Milano coperta di neve]
Doppio gioco per l'Unità
30 gennaio 2006
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2 commenti:
Ritengo che almeno durante il periodo di campagna elettorale, debba essere organizzata la diffusione settimanale.
Io penso che l'Unità confermi in sè quello che dice Berlusconi.
Un giornale che pubblicava quelle cose su Stalin non può essere considerato come l'organo di una sinistra riformista per la quale si spacciano i DS.
E' proprio come per AN: dietro la facciata liberale portata avanti da Fini è celata una base fascista.
Proprio come dentro i DS sguazzano ancora i comunisti finanziati da mosca.
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