17 aprile 2006

Valeria Marini: godiamocela

Valeria Marini finora non mi aveva mai arrapato (idealmente); forse sarà per quelle labbrone gonfiate che me la diaframmavano. Ma un'affermazione da lei fatta in un'intervista sul Corriere della Sera.it di oggi me la sta facendo prendere in considerazione e salire di quotazione.
Alla domanda "Per chi ha votato?", ha risposto: «Il voto è segreto. Ma sono contenta che Bertinotti abbia ricevuto tanti consensi. Lo conosco personalmente e ho stima di lui, ha grande cultura, è un uomo di rara intelligenza ed equilibrio». Vuoi vedere che anche la Marini sia una compagna, comunista per giunta? Se è così fa parte della mia grande famiglia di sinistra e merita attenzione.
Tinto Brass, dovendole dare un voto da 1 a 10, le ha dato 11. E Tinto se ne intende.
Da qualcuno viene considerata la Marilyn italiana. Ma lei, modesta, si schernisce: «Sono lusingata: è una icona di seduzione e di femminilità, però di Marilyn ce n'è una sola. Io sono Valeria».
Ed allora è bona. Ma lei sostiene di essere qualcosa di più e quasi quasi le do ragione. E' stata sottoposta ad un test che misura l'intelligenza ed ha ottenuto un ottimo risultato. «Era un sondaggio serio - ha detto Valeria -, tutti pensavano che fossi una svampita. Così uno psicologo mi ha fatto una sfilza di domande e sono risultata molto intelligente».
Un'altra cosa che me la allontanava era la sua relazione con Vittorio Cecchi Gori. Ma anche se dopo un po' troppo tempo l'ha capito pure lei: «Con lui ho perso molto tempo, preferisco rimuoverlo».
E per ora vuole occuparsi solo del lavoro; i fan stiano tranquilli. «Esco da una situazione sentimentale pesante, non me la sento di cominciarne un'altra. E poi per una storia seria ci vuole tempo».
Fra i progetti futuri ve ne è uno più immediato, un libro. «Sarà una sorta di confessione a una giornalista». Forse mi toccherà pure leggerla.
Per intanto la compagna Valeria, mi può annoverare fra i suoi fan.
Ed ora godiamocela in questa piccola galleria fotografica.

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