24 ottobre 2012

Ricomincio da Sud, di Lino Patruno

Dopo aver letto il libro di Lino Patruno sorge spontanea una domanda: ma noi del Sud che ci stiamo a fare ancora nell'Italia unita? Se è vero che i piemontesi entrarono in casa nostra con la violenza, rapinarono le nostre ricchezze, rovinarono la vita a chi ci abitava, costrinsero i nostri figli ad emigrare, perché li sopportiamo ancora? Come ci si libera dal virus iniettato in 150 anni di unità d'Italia, virus di colpe - scrive Patruno - tanto attribuite da essere state fatte proprie dalle vittime fino al punto di vergognarsene, se non ricorrendo ad un potente antivirus che potrebbe essere l'indipendenza?
Abbiamo mezzi e capacità per poter fare e stare da soli. Il libro ne elenca tantissimi: abbiamo grandi stabilimenti di chimica di base a Brindisi e in Sicilia, abbiamo impianti per l'estrazione di petrolio e gas, raffinerie di petrolio, industrie della gomma dei cavi della plastica del vetro della ceramica di fertilizzanti di detersivi, abbiamo l'avanzatissima industria aeronautica e aerospaziale, avionica, energie rinnovabili e alternative, domotica, produciamo materiale ferroviario, abbiamo a Catania un polo informatico di livello mondiale come l'Etna Valley, produciamo carta cemento prefabbricati, abbiamo un'avanzata industria cantieristica e navalmeccanica, la nostra buona tavola con la dieta mediterranea è stata iscritta dall'Unesco nel patrimonio dell'umanità, ormai sono conosciute in tutto il mondo le paste Divella De Cecco Amato Riscossa Granoro Gragnano, il caffè Saicaf di Bari e il Mauro di Calabria, il liquore Strega di Benevento, l'Amaro Lucano di Matera, siamo molto competitivi nel campo dell'abbigliamento (Versace dalla Calabria e gli abiti da sposa di Giovanna Sbiroli di Putignano), produciamo belle scarpe e bei mobili, abbiamo affermate case editrici.
Lino Patruno elenca ben 71 eccellenze che il Sud esprime come "sorprese che non ti aspettavi". Ne riporto alcune: la MerMec di Monopli (Bari) è l'unica azienda al mondo in grado di progettare, sviluppare e produrre veicoli e sistemi di altissima tecnologia per misurare, monitorare e ispezionare le infrastrutture ferroviarie, metropolitane e tranviarie; a Reggio Calabria vengono costruiti i moderni locomotori Etr 500 (primo treno ad alta velocità a cassa non oscillante d'Italia); la «Notte della Taranta» di Melpignano (Lecce) è il principale marchio italiano di spettacolo pubblico, con radici etniche e antropologiche; sono esportati nel mondo i pomodori, i legumi, i succhi di frutta «La Doria» dell'azienda di Angri (Salerno); l'azienda napoletana Olympus-Frp è fra le prime in Italia a utilizzare la fibra di carbonio nell'edilizia; si trova a Catania la «3Sun», la più grande fabbrica italiana di pannelli fotovoltaici; si trova a Caivano (Napoli) il più grande stabilimento d'Europa per la produzione dei gelati Algida; è a Oppido (Potenza) la più grande cineteca privata italiana, organizzata da Gaetano Martino: 24mila film fra corti e lungometraggi, 50mila foto di scena, 10mila «pizze», 120 macchine da presa, 400 macchine da proiezione, 150mila manifesti e locandine, 160mila volumi e riviste sul cinema; associazione Movimento Turismo del Vino di Puglia, che accomuna ben 75 produttori di vino; la Amarelli di Rossano Calabro (Cosenza) è leader mondiale nella produzione di liquirizia; le tre migliori qualità di pane d'Italia si producono al Sud: Altamura (Bari), Valle del Dittaino (Enna in Sicilia), Matera; Francis Ford Coppola, regista del "Padrino", ha trasformato un edificio storico di Bernalda (Matera) in un albergo di lussso.
Più avanti nel libro Patruno elenca ben 29 saccheggi operati a danno del Sud, rendendolo così sempre meno competitivo. Fra essi: soppressione di treni da Sud a Nord, la quasi totalità delle banche del Sud è stata acquisita da banche del Nord, i fondi Fas destinati alle aree svantaggiate del Sud sono stati rapinati per opere del Nord, per il petrolio che viene estratto in Basilicata vengono pagate alla Regione le royalties più basse del mondo: solo il 7 per cento, nella spesa pubblica al Sud meno ferrovie meno strade meno linee elettriche meno gasdotti, la maggior parte delle imprese settentrionali che producono al Sud pagano le tasse al Nord dove hanno la sede legale, gli automobilisti del Sud pur essendo più disciplinati di quelli del Nord continuano a pagare un'assicurazione più cara.
Per riequilibrare questi furti a danno del Sud si propone di acquistare solo prodotti meridionali. Cominciano a nascere i supermercati «CompraSud». L'associazione «Nato Brigante» ha lanciato la suggestiva campagna pubblicitaria di andare controvento e fuori dal gregge, invitando ad acquistare solo prodotti dall'etichetta meridionale.
Il libro si chiude con l'affermazione che è anche nel sottotitolo: «Il Sud è il futuro d'Italia, il Sud conviene all'Italia, il Sud è la Terra Promessa di un Paese che senza Sud non sarebbe nella Topo Ten dei dieci più ricchi del mondo». Ma viene riportata anche la prospettiva di Marco Esposito che afferma: «O si cambia strada o converrà al Sud per primo pensare a una separazione concorsuale. Separazione significa riappropriarsi delle proprie responsabilità, significa gestire direttamente i fondi europei, significa anche eliminare gli alibi delle colpe dei governi a trazione nordista».
E una strada possibile potrebbe anche essere la costituzione di una grande macroregione meridionale. 
Rocco Biondi 

Lino Patruno, Ricomincio da Sud. E' qui il futuro d'Italia, Rubbettino Editore, Soveria Mannelli 2012, pp. 252, € 14,00

10 ottobre 2012

Né con te né senza di te

Non avevo visto in televisione le due puntate della miniserie. Ma dopo che la mia edicolante e il piastrellista, che mi ha effettuato dei lavori, me ne hanno parlato con entusiasmo è nata la curiosità. In internet sul sito della Rai mi sono sorbito le tre ore e dieci minuti del replay dello sceneggiato.
E' la solita solfa risorgimentale. Siamo nello stato pontificio del 1848 quando nacquero i moti che portarono ai cinque mesi della mazziniana repubblica romana. Goffredo Mameli compone e accompagna al piano il canto dell'inno Fratelli d'Italia. Siamo ai conati della libertà e della repubblica.
La mia edicolante e il mio piastrellista, sapendo del mio interesse per il brigantaggio politico e sociale, mi avevano riferito della presenza nel filmato dei briganti, che in realtà ritengo siano i veri e unici personaggi positivi della vicenda. Come era già avvenuto e come avverrà poi si tenterà di manipolarli e utilizzarli per interessi di parte, ma i briganti vivono di una loro luce propria.
Nello sceneggiato, come purtroppo anche nella scuola, si continua con la mistificazione del desiderio popolare dell'unità d'Italia, che a noi meridionali ha arrecato solo danni. Ma noi non siamo stati capaci di vendere questa nostra verità, mentre gli invasori del nord l'hanno fatto e continuano a farlo con grande capacità e successo. Ci impongono e noi passivamente abbiamo accettato la loro verità. Ma le cose cominciano a cambiare, libri e movimenti mettono sempre più in luce gli aspetti positivi della nostra storia e del nostro essere. Bisogna continuare su questa strada, allargandola sempre più.