23 ottobre 2011

I Briganti delle Murge ai Sabati Briganteschi

Sabato 29 ottobre 2011 - Ore 18.00

Sala Consiliare Comune di Villa Castelli (Brindisi)
Piazza Municipio

Associazione
“Settimana dei Briganti – l'altra storia”
Villa Castelli (Brindisi)

in collaborazione con
Associazione Euclidea
Villa Castelli

nell'ambito de
I SABATI BRIGANTESCHI

organizza
la presentazione del volume
"Insorgenti e Briganti tra le Murge e il Salento"
del Gruppo Umanesimo della Pietra di Martina Franca

PROGRAMMA

Introduce: Vito Nigro
Coordina: Rocco Biondi

SALUTI

- Franco Marangi, Presidente di Interfidi (prestiti alle aziende), che ha sponsorizzato il numero speciale di Umanesimo sul Brigantaggio
- Gianpaolo Cassese, Amministratore della Società Agricola F.lli Cassese (Grottaglie), che a fine convegno farà assaggiare alcuni prodotti della sua Masseria

DOMENICO BLASI
Direttore Editoriale
relaziona sul tema
"Saggi sul Brigantaggio nei 34 anni di vita della rivista Riflessioni - Umanesimo della Pietra"
I collaboratori del Gruppo Umanesimo della Pietra hanno ritenuto «che per noi meridionali rivendicare l'orgoglio d'essere italiani e, quindi, la nostra identità culturale poteva risiedere nel proporre e nello stimolare una riflessione collettiva su quella che è un'autentica risorsa della nostra terra: il brigantaggio, fenomeno sociale variamente interpretato dall'imperante revisionismo storico».
Rivivono le vicende di uomini e donne meridionali, uccisi, torturati, imprigionati da una politica “nazionale” che continuava a relegarli ai margini di una società, solo a parole liberale e più giusta. Quel loro andare solitario lungo i tratturi o per i sentieri dei boschi racconta le pene e le umiliazioni subite dalle misere genti del Sud, poveri braccianti e sfruttati in genere, la cui riabilitazione storica e morale è nel passato che è dentro di noi e che, anche se non l'abbiamo vissuto direttamente, vive nella storia delle nostre città e delle nostre campagne, incisa sulle pietre che conosciamo.

MARIO GUAGNANO
Storico
relaziona sul tema
"Briganti tra le Murge e il Salento"
Il Brigantaggio è una complessa realtà sociale, finora malcelata nei bui sotterranei della Storia, dai quali oggi emerge prepotente come espressione dell'identità culturale delle genti meridionali.
L'impiego contro i briganti di centoventimila uomini dell'esercito del neonato Stato italiano fu il riconoscimento implicito dell'importanza politica e militare dell'insorgenza postunitaria, in netto contrasto con la propaganda ufficiale, che all'opinione pubblica interna ed estera dipingeva il fenomeno come episodico e delinquenziale.

EVENTO
Assaggi di prodotti della Masseria del Duca dei F.lli Cassese - Crispiano (Taranto)

Info: 338 8818433 (Rocco Biondi)
Email: info@settimanadeibriganti.it

7 ottobre 2011

Steve Jobs addio


Steve Jobs, fondatore di Apple, era nato a San Francisco il 24 febbraio 1955, è morto a Palo Alto il 5 ottobre 2011. Grazie e addio.


1 ottobre 2011

Nicola Zitara appartiene a tutti


Ricorre oggi 1° ottobre 2011 il primo anniversario della morte di Nicola Zitara. Era nato a Siderno (Reggio Calabria) il 16 luglio 1927, dove è morto all'età di 83 anni. Un mio tributo alla sua grandezza l'ho dato recensendo il suo libro forse più bello “Memorie di quand'ero italiano”, scritto quando aveva 67 anni. Qui riporto solo due frasi di quel libro che sintetizzano l'essere di Zitara: «Conosco poche persone che possono dire di essere state libere come me» e «E' stato comunque bello non avere padroni politici, editori-padroni e tutele accademiche».
Il 5 agosto scorso partecipai a Roccella Jonica (Reggio Calabria) alla presentazione dell'ultimo libro di Zitara “L'invenzione del Mezzogiorno. Una storia finanziaria”. Tra gli altri a presentare il libro vi era anche Pino Aprile. Proprio da questa occasione voglio prendere lo spunto per una mia considerazione. Lidia, figlia di Nicola Zitara, a commento di quella presentazione ha scritto un pezzo intitolato “Mio padre, Nicola Zitara, una grande anima. E’ dovuto morire perché ci si ricordasse di lui”, affermando tra l'altro che dall'intervento di Pino Aprile si aspettava di più in termini di contenuti. Era mancata negli interventi dei relatori la dichiarazione delle posizioni decisamente separatiste di Zitara, che vedeva la soluzione dei problemi del Sud solo ed esclusivamente al di fuori dell’Italia e dell’Europa.
Legittimo desiderio della figlia di Zitara. Ma quando ho letto la lettera aperta a Francesco Tassone, scritta da Antonia Capria, moglie di Nicola Zitara, al direttore dei “Quaderni Calabresi”, ho cominciato a capire che vi erano seri problemi e valutazioni contrastanti fra la famiglia di Zitara e gli altri, dove questi ultimi intuivo essere parecchi. Questa mia impressione è stata poi confermata dagli interventi di Lidia Zitara su “Scirocconews” in occasione del premio ottenuto al Festival del Cinema di Venezia dal documentario “In attesa dell'avvento” in qualche modo ispirato a Nicola Zitara. Lidia è stata inopportunamente e in modo poco documentato molto dura contro gli autori del documentario Felice D’Agostino e Arturo Lavorato. Questi ultimi hanno avuto facile gioco a difendersi e chiarire. Tra l'altro in coda all'articolo di Lidia vi era una dichiarazione della madre Antonia di entusiastica favorevole partecipazione al successo conseguito a Venezia.
E' chiaro quindi che la famiglia Zitara difende accanitamente la memoria, gli scritti, l'operato di Nicola Zitara. E questo è legittimo, ma penso che si sbaglia ad esasperarne i toni.
Nicola Zitara ormai appartiene a tutti i meridionali.
Chiudo con una nota personale: ho scritto due volte a Lidia Zitara e non ho mai avuto risposta.
Rocco Biondi