31 marzo 2003

Pensieri in libertà (ma non tanto) contro la guerra

Terrorismo

Bush ha giustificato la sua guerra preventiva contro Saddam affermando che bisognava colpire ed annientare il terrorismo internazionale, che si annidava anche in Iraq. Ma con quali mezzi l'America democratica e campione di libertà sta attaccando l'Iraq dittatoriale e campione di assolutismo e totalitarismo? Con altro terrorismo, forse peggiore di quello che vuole combattere. E lo fa con assoluta consapevolezza; "colpisci e terrorizza" infatti è il nome che gli americani hanno dato alla loro guerra contro gli irakeni.

Civili ed incivili

Le convenzioni internazionali vietano di bombardare ed ammazzare i civili. Ma gli incivili chi sono: Saddam e Bush?, i ministri di Saddam e di Bush? i soldati irakeni e i soldati americani? E le bombe (intelligenti per quanto si vuole) come fanno a distinguere i civili dagli incivili?

Dio

Il Papa invoca il suo Dio affinché riporti la pace sulla terra. Bush prega ogni mattina il suo Dio affinché lo assista e gli faccia vincere la guerra. Ma chi è il vero Dio? Il Dio della pace o il dio della guerra?

Affari sporchi

Si dice che Bush stia pagando il conto alle compagnie petrolifere ed ai fabbricanti di armi, che gli hanno fatto vincere le elezioni. E non solo. I magazzini vanno svuotati, altrimenti il ciclo di produzione s'inceppa. Le bombe hanno una data di scadenza, come il cibo. E allora gli americani hanno deciso che gli irakeni potevano essere dei buoni consumatori.


25 marzo 2003

La notte degli Oscar e la pace

MOORE: «BUSH PRESIDENTE FITTIZIO» - Standing ovation per la vittoria di «Bowling for Columbine», documentario che stigmatizza la diffusione dell'uso delle armi negli Usa, diretto da Michael Moore . Applausi scroscianti per il regista prima del ritiro del premio. Moore si è scatenato dal palco contro la politica di Bush. «A nome anche di tutti gli altri candidati a questo premio - ha detto Moore - siccome ci piace la realtá, vorrei dire che purtroppo viviamo in tempi fittizi, in momenti in cui c'è un presidente fittizio che viene eletto in modo fittizio, un uomo che ci manda e ci porta in guerra per ragioni fittizie. Se la realtá è fittizia, noi siamo contrari a questa guerra. Vergogna, vergogna - ha urlato Moore - anche il Papa è contro, Bush sei finito!».

Corriere della sera.it



18 marzo 2003

NON PUGNALIAMO LA PACE...

NON DIVORATE LA PACE
NON RISPONDETE ALLE MONTAGNE DI MORTI
CON ALTRE MONTAGNE DI MORTI.
SPEGNETE LA FAME NELLO SGUARDO DI MILIONI DI BAMBINI
ACCENDETE IL SORRISO SULLA TERRA DI PALESTINA
ACCENDETE IL CANTO.
NON PUGNALATE
NON PUGNALATE LA PACE ALLE SPALLE.
TOGLIETE IL CAPPIO DI SOLITUDINE
AL POPOLO IRAKENO
AL POPOLO CUBANO.
ABBATTETE LA NOTTE AGGHIACCIANTE
PROFONDA
IN CUI VAGANO MILIONI DI CREATURE.
NON RISPONDETE,
NON RISPONDETE AI MORTI
CON INFINITI ROGHI DI ALTRE VITE.
MORDETEVI LE LABBRA FORTE
MORDETEVI FORTE IL CUORE.
NON INNEGGIATE ALLA GUERRA.
NON INNEGGIATE ALLA GUERRA.
PACE..PACE...PACE...QST E' LA VITA VERA...


Cardillokomio
Nel forum di Amici-Saranno Famosi

16 marzo 2003

Non è mai troppo tardi per la pace

I prossimi giorni saranno decisivi per gli esiti della crisi irakena. Preghiamo, perciò, il Signore perché ispiri a tutte le Parti in causa coraggio e lungimiranza.

Certo, i Responsabili politici di Baghdad hanno l'urgente dovere di collaborare pienamente con la comunità internazionale, per eliminare ogni motivo d'intervento armato. A loro è rivolto il mio pressante appello: le sorti dei loro concittadini abbiano sempre la priorità!

Ma vorrei pure ricordare ai Paesi membri delle Nazioni Unite, ed in particolare a quelli che compongono il Consiglio di Sicurezza, che l’uso della forza rappresenta l'ultimo ricorso, dopo aver esaurito ogni altra soluzione pacifica, secondo i ben noti principi della stessa Carta dell’ONU.

Ecco perché - di fronte alle tremende conseguenze che un'operazione militare internazionale avrebbe per le popolazioni dell’Iraq e per l'equilibrio dell’intera regione del Medio Oriente, già tanto provata, nonché per gli estremismi che potrebbero derivarne - dico a tutti: c’è ancora tempo per negoziare; c'è ancora spazio per la pace; non è mai troppo tardi per comprendersi e per continuare a trattare.

Giovanni Paolo II, Angelus


9 marzo 2003

“Associazione dei familiari delle vittime dell'11 settembre per un domani di pace” contro la guerra all'Iraq

Valerie Lucznikowska, una delle fondatrici dell’Associazione, spiega le ragioni del “no” alla guerra preventiva di Bush.
«Non è in nome dei nostri cari morti l'11 settembre che il presidente Bush potrà giustificare la guerra all’Iraq».
«Ognuno di noi ha lasciato una parte di sé, della propria vita sotto le macerie delle Torri Gemelle o sugli aerei dirottati dai terroristi. Da quel giorno abbiamo cercato, insieme, di trasformare quel dolore in energia positiva per contribuire a spezzare il ciclo di violenza. Ed è per questo che oggi la nostra associazione è decisamente schierata contro la guerra all’Iraq».
Valerie Lucznikowska, in "l’Unità" del 09.03.2003, pag. 2

5 marzo 2003

Un digiuno contro la guerra

Il cristianesimo vuole sottrarre il digiuno ad ogni ritualità esteriore per ricondurlo al suo significato più interiore e profondo. Ma ecco che Giovanni Paolo II, di fronte alla minaccia incombente della guerra, chiede un digiuno visibile, proclamato e corale, che coinvolga i credenti di ogni fede e tutti gli uomini di buona volontà.
Anche nella tradizione dei pensiero laico il digiuno è diventato strumento non violento di denuncia e di protesta.
Ma può un digiuno fermare la guerra?
Per tutti, credenti e non credenti, questo gesto corale proposto dal Papa è una sfida alle logiche degli interessi, della forza e della violenza.
Digiunare per libera scelta, quando tanta parte dell'umanità rischia la morte per fame, è chiamarsi in causa, è definirsi corresponsabili; è riconoscere una condizione di ingiustizia rifiutando che un mondo ricco e assediato possa difendere con la forza il suo privilegio; che possa usare per sé solo le risorse del pianeta negando la solidarietà verso i popoli del sottosviluppo e le generazioni future.
Il Papa condanna il terrorismo insieme alla guerra, rifiuta la violenza di ogni parte.
Il suo appello al digiuno e alla penitenza non è contro gli Stati Uniti, non è antiamericano, ma è contro una dottrina che presume, in nome della forza, una investitura a erigersi giudice del bene e del male.
Pietro Scoppola, in "la Repubblica" del 05-03-2003, pag. 1

Il digiuno e la pace

L'invito alla preghiera e al digiuno rivolto dal papa Giovanni Paolo II ha ottenuto una risposta straordinaria. In tutto il mondo, cattolici, esponenti di tutte le religioni e laici senza nessuna fede hanno aderito all'appello del pontefice di digiunare per dire no alla guerra in Iraq.
In Piazza San Pietro oggi ci saranno, attorno al grande drappo di 150 mq. con i colori della pace, le più diverse sigle del pacifismo italiano: Legambiente, Focsiv, Peacelink, Manitese, Cipsi, Arci, Pax Christi, Cgil, Fiom, Cisl, Ics, Banca Etica, Fivol, ecc.
Tantissime sono le personalità italiane, di ogni orientamento politico, che aderiscono al digiuno: Massimo D'Alema, Piero Fassino, Savino Pezzotta, Antonio Di Pietro, Clemente Mastella, Enrico Boselli, Massimo Cacciari, Fausto Bertinotti, Pierluigi Castagnetti, Armando Rizzo, Alfonso Pecoraro Scanio, Ignazio La Russa, Gustavo Selva, Luigi Ramponi, Publio Fiori, Gianni Alemanno, Marco Follini, Alberto Michelini, Sandro Bondi, Carlo Taormina, Roberto Formigoni, Salvatore Cuffaro, Gariele Albertini, Enrico La Loggia, Francesco Speroni, Pier Ferdinando Casini, Rocco Buttiglione, ecc.
Hanno aderito anche i presidenti delle regioni Toscana, Marche, Umbria, Basilicata, Campania.
Ha aderito anche l'associazione Aprile.
Non hanno aderito all'invito del Papa i Radicali, che digiunano per qualsiasi cavolata, ma forse per loro la pace è meno di una cavolata. Bella coerenza e serietà.
Altri personaggi politici e grossi giornalisti (almeno come stazza) hanno perso l'occasione di stare zitti ed hanno irriso l'iniziativa del papa. La madre dei cretini è sempre incinta.
Anche io ho aderito al digiuno in nome del Papa e della pace.

2 marzo 2003

Lettera ad Anna

Ciao Anna,
forse sulla guerra che Bush vuole scatenare contro l'Iraq abbiamo opinioni diverse.
Ma io non solo mi sento americano per solidarietà ai morti innocenti dell'11 settembre, mi sento anche irakeno per i tanti innocenti massacrati da Saddam tra i suoi stessi concittadini, mi sento israeliano per i morti innocenti per mano delle bombe umane palestinesi, mi sento palestinese per i morti innocenti ad opera dei raid aerei israeliani, mi sento dalla parte dei bambini che muoiono di fame a causa degli embarghi di medicinali e viveri, mi sento dalla parte di tutti i morti di tutte le guerre attualmente in atto nel mondo.
Sono contro tutte le guerre, da chiunque e dovunque vengano fatte. Io non sono pessimista e non potrò mai accettare che non si possa fare niente per fermare le guerre. Sarà un'utopia: ma io credo che la pace è possibile.
Oggi ho esposto la bandiera della pace al balcone di casa mia.

1 marzo 2003

Le armi di distruzione di massa

Non sono un esperto di armi e di guerre, ma mi chiedo: le armi di distruzione di massa sono possedute solo dall'Iraq o anche dagli Stati Uniti, solo da Saddam o anche da Bush? E perché devono essere distrutte solo dall'Iraq e non anche dagli Stati Uniti d'America?