21 maggio 2011

Sabati Briganteschi: Brigantaggio nell'alto Salento

Sabato 28 maggio 2011, ore 19,00

Sala Consiliare Comune di Villa Castelli (Brindisi)
Piazza Municipio

SALUTI
- Francesco Nigro, Sindaco di Villa Castelli (BR)
- Giuseppe Borsci, Sindaco di San Marzano di San Giuseppe (TA)
- Luigi Caroli, Sindaco di Ceglie Messapica (BR)

MARIO GUAGNANO
Storico
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"Brigantaggio antiunitario nella Provincia di Taranto" 
Con la proclamazione dell'Unità d'Italia nel marzo del 1861 l'Italia nominalmente sembrava fatta. Ma di fatto numerosissimi erano i problemi che lo Stato sabaudo doveva ancora affrontare: Roma era in mano allo Stato pontificio ed il Veneto sotto il controllo austriaco. Nel Mezzogiorno ci fu l'esplosione del brigantaggio. Il brigantaggio fu protesta armata contro gli eccessi di uno Stato repressivo, fu rivendicazione delle quotizzazioni demaniali, fu reazione all'oppressione fiscale dello Stato, fu vendetta contro le sopraffazioni e i tradimenti dei borghesi e dei galantuomini, fu guerra di religione. I Savoia a legittime richieste risposero con fucilazioni di massa. Il brigantaggio fu un fenomeno di una gravità tale da mettere in dubbio gli esiti del nuovo stato unitario. Fu sconfitto solo perché furono usati contro di esso metodi criminali. Il massimo esponente del brigantaggio nel territorio tarantino fu Cosimo Mazzeo, detto Pizzichicchio, di San Marzano.

MICHELE CIRACI'
Storico
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"Brigantaggio a Ceglie Messapica: Francesco Monaco e Rosa Martinelli" 
Negli anni immediatamente successivi alla proclamazione dell'unità, tutto il Sud d'Italia prese parte alla Resistenza antiunitaria del brigantaggio meridionale. Il fenomeno generale ebbe manifestazioni variegate in tutte le realtà locali. Le trattazioni specifiche e particolareggiate aiutano a dipanare e lumeggiare i multiformi aspetti della vastità e complessità della materia. La tragica storia d'amore tra il brigante Francesco Monaco di Ceglie Messapica e Menica Rosa Martinelli, anche se collaterale, è anch'essa emblematica di quella realtà.

EVENTO
"La leggenda di Pizzichicchio" 
Presentazione dello spettacolo "La leggenda di Pizzichicchio", regia di Roberta Fiordiponti. Interventi di "Inchiostro Simpatico", gruppo teatrale della Pro Loco di San Marzano (TA), e delle Associazioni "Terre Nostre" e "Yicuvra" di Mottola (TA).

17 maggio 2011

La debacle di Berlusconi


Berlusconi non incanta più. La sua politica dell'inganno e della menzogna non frutta più. La demonizzazione degli avversari irrita anziché attirare consensi. I quotidiani attacchi alla giustizia smascherano la paura di essere giudicato per le sue malefatte. Il suo patetico dongiovannismo infastidisce, soprattutto le donne. Se non stessimo in Italia, quasi certamente avrebbe già fatto la fine del potente direttore del Fondo Monetario Internazionale Strauss-Kahn; starebbe in galera.
I risultati elettorali delle elezioni amministrative del 15-16 maggio 2011 rappresentano il viale del tramonto di Berlusconi e del berlusconismo. Aveva detto che se a Milano non prendeva il numero dei voti delle precedenti elezioni comunali, ciò sarebbe stato una sua sconfitta personale. Ne ha preso metà dei voti di allora. Ne prenda atto e si ritiri a vita privata. Ma tutti i cittadini democratici italiani non abbassino la guardia; bisogna stare molto attenti ai colpi di coda dell'animale ferito.