29 febbraio 2004

I lunedì al sole

Ottavo film del Cineforum Grottaglie 2004
Film duro che sarebbe stato auspicabile non avesse avuto i motivi per essere girato. Ma così non è. Sono purtroppo tanti nel mondo, ma anche nel nostro ricco occidente, quelli che vengono espulsi anzitempo dal mondo produttivo o che per ragioni varie non riescono mai ad entrarci. E’ dura la vita e la condizione dei disoccupati. Dopo aver perso il lavoro si perde gradualmente tutto il resto: gli affetti familiari, la dignità e talvolta anche la vita. E’ triste il lunedì, che anziché essere il giorno del rientro al lavoro è il giorno del far niente come tutti gli altri giorni della settimana. Il film racconta la storia di uomini troppo giovani per andare in pensione, ma troppo vecchi per trovare un nuovo lavoro. Immagini molto belle oggettivamente, ma tristissime addosso alla storia che raccontano. Il mare, le case, le luci della notte per chi non ha lavoro sono insignificanti, senz’anima, senza Dio. Dopo aver visto questo film si è portati a guardare i nostri simili con più benevolenza, con più amore. Il film ci fa fare un bel esame di coscienza.

Trama
Spagna, una città del nord che deve fronteggiare i problemi della crisi industriale. Santa, Josè, Lino, Reina, Amador, Serguei: amici da sempre, che dopo aver perso il lavoro ai cantieri navali, consumano i giorni tra bevute al bar, discorsi filosofici, e improbabili ricerche di nuove occupazioni. Fra le malinconie di un futuro difficile e le gioie momentanee che scrosciano all'improvviso. Sempre pronti a non dimenticare l'unico bene prezioso che è rimasto loro: la dignità. Investito da un diluvio di Premi Goya (l'equivalente spagnolo dei nostri David), il film è una godibile commedia che si avvale di una scrittura sapiente e, soprattutto, di una recitazione magistrale di tutti gli attori, in special modo di Bardem, giunto ormai ad una fantastica maturità espressiva. Posizionandosi fra il Loach meno manicheo (quello di Piovono pietre e Riff raff, per intenderci) ed il Kaurismaki più solare, de Aranoa confeziona un piccolo capolavoro: commuove senza indisporre, fa riflettere senza essere saccente, e talora trova anche il tempo di farci divertire.

Regia: Fernando Leon de Aranoa
Produzione: Elias Querejeta, Mediapro, Quo Vadis Cinema, Eyescreen s.r.l.
Interpreti: JAvier Bardem, Luis Tosar, Nieve de Medina
Sceneggiatura: Fernando leon de Aranoa, Ignacio del Moral
Fotografia: Alfredo Mayo
Scenografia: Julio Esteban
Montaggio: Nacho Ruiz Capillas
Nazionalità: Spagna,2002, 113 min.

I lunedì al sole ha fatto razzia di riconoscimenti: cinque Goya (l'Oscar spagnolo) tra cui miglior film, miglior regista, miglior attore protagonista; vincitore a San Sebastian; candidato all'Oscar come miglior film straniero, battendo un concorrente del calibro dell'almodovariano Parla con lei.

28 febbraio 2004

Non la vuole nessuno

La riforma Moratti non la vuole proprio nessuno. Non la vogliono gli studenti, non la vogliono i professori, non la vogliono i genitori, non la vogliono i sindacati uniti insieme. Lo hanno detto oggi nella grande manifestazione di Roma. Nonostante il cielo nero e cupo come la riforma. Nonostante la grandine, che calava dall’alto come la riforma.
Obiettivo della riforma è deprimere la scuola pubblica a vantaggio della scuola privata.
Di questa riforma nessuno ne sentiva il bisogno. La destra la vuole solo per fare una cosa diversa e opposta a quella fatta dalla sinistra.

«Moratti bocciata»
«Moratti. Nuoce gravemente alla salute»
«Vogliamo andare a scuola con gioia. Ma senza Letizia»

27 febbraio 2004

Controfestival di Mantova

Trovata l’alternativa al sequestro mediatico del Festival di Sanremo. L’emittente televisiva Odeon trasmetterà in diretta terrestre le serate del “Mantova Musica Festival”, in onda dal teatro Ariston di Mantova da martedì 2 a sabato 6 marzo, con inizio dalle ore 20,35. Io vedo poco la televisione, ma quelle sere ci sarò. L’amico dei mafiosi Tony Renis merita questo schiaffo. E poi i cantanti del festival di Mantova sono tante volte più famosi ed importanti di quelli di Sanremo. Per credere, leggeteli qui di seguito elencati (quelli di Mantova):

Acustimantico, Elio e le Storie Tese, Eugenio Finardi, Marco Paolini e i Mercanti di liquori, Mauro Pagani, Razzo Rosybyndy, Stefano Vergani, Vallanzaska, Alice, Bruno Lauzi, Federico Sirianni, Gigi Marras, La Crus, Modena City Ramblers, Riccardo Tesi, Suso, Zuzzurro e Gaspare,
Fausto Cigliano, Gino Paoli e Ricky Gianco, Lalli, Macina-Gang, Marlevar, Wops (Raitz e Ash), Scraps Orchestra, Siluet, Stefano Giaccone, Terzobinario, Manuel Agnelli e Marco Parente, Carlo Fava, Claudio Sanfilippo, Fausto Amodei, Folkabbestia, Pinomarino, Sir Oliver Skardy, Tancaruja, Têtes de Bois, Antonella Ruggiero, E Zezi, Giorgio Conte, I ratti della Sabina, La famiglia Rossi, Marco Castelli, Massimo Bubola, Pippo Pollina, Sulutumana

Ne vale la pena sentirli. Presenta Pamela Villoresi.
Ecco l'utile link del sito internet del festival
http://www.festivaldellamusicadimantova.it/

26 febbraio 2004

I Sindaci e la poltrona

I Sindaci in carica non hanno mai digerito il divieto di ricandidarsi per il terzo mandato consecutivo. Attraverso la loro associazione ANCI hanno prima chiesto la soppressione del divieto per tutti i Comuni, poi sono scesi ai Comuni sotto i 15.000 abitanti ed ora si accontentano per quelli sotto i 5.000 abitanti. Il governo Berlusconi in un primo momento gli ha offerto i Comuni sotto 1.000 abitanti, ora pare che abbiano mediato con quelli sotto 3.000 abitanti.
Il centrodestra ovviamente non ha nessun interesse per questa modifica. La maggioranza dei sindaci appartiene al centrosinistra. Un sindaco in carica ha più probabilità di essere eletto, che non un nome nuovo; solo in quest’ultimo caso si parte alla pari.
Ritengo fasulle tutte le ragioni che vengono portate a favore del terzo mandato: ossequio alla libertà degli elettori, assicurare la continuità per una migliore crescita socio-economica-turistico-culturale delle realtà locali, difficoltà a reperire candidati sindaci nelle piccole realtà. Tutte chiacchiere. La vera verità è che si è attaccati al potere, che fanno molto comodo le clientele, che sono molto fruttuose le tangenti (forse conviene che dica quasi per tutti).
Molto ridicola poi la storia che non si riescono a trovare candidati. Io vivo in un Comune sotto i 10.000 abitanti, dove sono prossime le elezioni comunali. Gli aspiranti sindaci sono tanti che non si riesce a contarli.

25 febbraio 2004

Vecchia serratura artigianale


La serratura nella foto è un bell'esempio della lavorazione artigianale dei fabbri di inizio secolo. Chiudeva la porta, rivestita di ferro, del cortile delle pecore della Masseria Antoglia. E' tuttora funzionante.

24 febbraio 2004

Brutto guaio

Lo ho già detto altre volte: i soldati italiani non dovevano morire perché non avrebbero dovuto essere a Nassiriya. Furono là mandati da Berlusconi per omaggiare Bush, che ancora oggi si vanta di essere un presidente di guerra. In Iraq continua la guerra. I nostri soldati non possono rimanere in guerra, devono essere ritirati immediatamente. E’ ben strano che così la pensavano tutti nella sinistra, prima che i soldati morissero, ora qualcuno comincia a cambiare idea, forse perché vuole che continuino a morire per fare grande la patria Italia ?
In Iraq si sta in un cul de sac. Senza l’ONU non c’è via d’uscita. La guerra unilaterale di Bush è stata una vergogna; è stata fatta per consumare le armi e costruirne delle altre (era la promessa fatta da Bush ai padroni dell’industria bellica americana), è stata fatta per impossessarsi del petrolio iracheno.
Chi è questo Umberto Ranieri che discetta “del rapporto tra forza e diritto, della legittimità nel ricorso all’uso della forza da parte delle istituzioni internazionali”? Mi dicono che è un ds. Brutto guaio. Mi toccherà votare insieme a lui per battere Berlusconi, che è un guaio ancora maggiore.
Al mio balcone sventola ancora la bandiera della pace.

Milan

Dell’abuso televisivo del Berlusca nell’ultima Domenica Sportiva e delle sue due punte non dirò nulla, perché a me del Milan e del suo presidente non frega proprio niente. Con buona pace dei milanisti. Salverei però Ancelotti l’allenatore, solo se appartiene ai comunisti.

23 febbraio 2004

L'uomo del treno

Settimo film del Cineforum Grottaglie 2004
Film del rimpianto, dei sogni castrati. Immagini splendide che si soffermano sui particolari. Colori delle foglie d’autunno. Un professore ed un bandito che si incontrano e si capiscono. E vorrebbero scambiarsi i ruoli: il lavoro dell’uno diventa il sogno dell’altro. Il professore vuole imparare a sparare ed il bandito vuole leggere le poesie. Ma i sogni si infrangono contro la realtà, tragicamente. Film molto godibile. Johnny Hallyday, la famosa rockstar francese, ha dato un’ottima interpretazione del personaggio Milan, il cowboy-bandito. Superba l’interpretazione di Jean Rochefort, nel ruolo del professore Manesquier.
Trama
Uno sconosciuto arriva in treno in un villaggio dell'Ardèche: il suo nome è Milan. Fa conoscenza con Manesquier, un insegnante in pensione e, nonostante siano molto diversi, fanno amicizia. Milan avrebbe voluto vivere la vita tranquilla di Manesquier, mentre lui ha sempre desiderato fare l'avventuriero come Milan. Nel giro di tre giorni per entrambi accadrà un evento importante: Milan deve rapinare la banca del luogo e Manesquier deve sottoporsi ad un intervento...
Titolo: L'uomo del treno (L'homme du train)
Regia: Patrice Leconte
Sceneggiatura: Claude Klotz
Fotografia: Jean-Marie Breujon
Interpreti: Jean Rochefort, Johnny Hallyday, Jean-François Stevenin, Charlie Nelson, Pascal Parmentier, Isabelle Petit-Jacques, Edith Scob, Maurice Chevit, Riton Liebman, Olivier Fauron, Véronique Kapoian, Elsa Duclot, Armand Chagot, Alain Guellaff, Michel Laforest, Hélène Chambon, Jean-Louis Vey, Sophie Durand, Sébastien Bonnet, Jean-Jacques Cornillon
Nazionalità: Francia, 2002
Durata: 1h. 30'

22 febbraio 2004

Berlusconi è pericoloso

“Berlusconi minaccia, ormai si capi­sce, di comprarsi, in un modo o nell'altro, pezzo per pezzo quel che gli manca per ottenere risultati elettorali che, sulla base di ciò che ha fatto, gli sarebbero negati. Berlusconi non è «la politica», è un evento grave e pericoloso. Ce lo dice la stampa del mondo. Ce lo dicono i governi europei che non vogliono condividere con lui un summit, a costo di tagliare fuori un Paese importante come l'Italia. Ce lo dice il cupo e ridicolo seme­stre europeo guidato dalla caricatu­ra di un italiano che sa usare sol­tanto insulti e barzellette. Ce lo di­ce lui stesso, ogni giorno, in modo chiaro e sfrontato. Non vedere l'emergenza è impossibile, come è impossibile immaginare che, in Parlamento o fuori, a Nassiriya o in Italia, si stiano vivendo giorni normali.”
Lo ha scritto Furio Colombo su l’Unità di oggi 22 febbraio 2004. Fate finta che l’abbia scritto io.

21 febbraio 2004

Il capo dei ladri

La sparata ateniese del Berlusca sull’equazione politici uguale ladri si è attirata l’automatica e scontata risposta che, se è vero che i politici sono ladri, lui è il capo dei ladri e non solo in quanto politico. E queste reazioni sono venute non solo dall’opposizione, ma anche dalla sua stessa maggioranza, vedi Casini e Follini, ma anche Selva e Bobo Craxi.
Un ex dc doc, Cossiga, in modo ironico, ma non tanto, domanda: “Come si fa, dimmi caro Silvio, ad essere insieme uno degli uomini più ricchi del mondo ed anche leader di un grande movimento politico, senza essere considerato un ladro?”.
Ma quello che più sorprende è quanto ha scritto ieri l’amico e consigliere (si fa per dire) Ferrara sul “Foglio” della moglie di Berlusconi. Nella sostanza Ferrara definisce Berlusconi demagogo, ciarlatano, forcaiolo, manigoldo, estremista mattoide, narcisista. Quanto basta, credo, per una querela da parte di Berlusconi contro Ferrara, con richiesta di risarcimento ultramiliardario.

20 febbraio 2004

Dove siete?

Pera e Casini, presidenti di Camera e Senato, dove siete? Perché non parlate forte e chiaro? O siete ladri anche voi?
Fini, Follini, Bossi, Bondi, Cicchitto, senatori e deputati tutti della maggioranza, perché tacete? Siete forse ladri pure voi?
A dire il vero qualche sussurro c’è stato, ma non basta. Perché vi fate insultare senza reagire? Forse il vostro padrone meriterebbe una lezione.
Ma sì, state già dicendo che Berlusconi scherzava. Ma che ve ne fate di uno che in politica non sa fare altro che scherzare e far ridere. Fermatelo.
E il presidente della Repubblica dove lo mettiamo, non sarà per caso il capo ladrone? Ma dai, vogliamo scherzare, Berlusconi è l’unico grande benefattore!!!

19 febbraio 2004

Tormento

Il tuo volto non ricordo più
ricordo solo il tuo tormento.
Sedevamo allo stesso tavolo;
bevevi
e parlavi amaramente,
fumavi
e piangevi desolatamente,
molte cose mi nascondevi
ma tutte le sapevo.
Son come te,
il dolore è la mia pace.

Rocco Biondi

18 febbraio 2004

Ridicolizzare il padrone non è reato

Lavoratori di tutto il mondo sbertucciate i padroni. Potete farlo tranquillamente. Lo ha sancito il giudice del lavoro di Palermo, Gianfranco Pignataro.
I lavoratori dell’Auchan palermitana, attraverso i loro rappresentanti sindacali, sono andati pesanti. Hanno presentato l’organigramma aziendale come una struttura di “Cosa nostra”, con tanto di “cupola”, “capi dei mandamenti”, “omini, ominicchi e quaqquaraqquà”.
All’azienda questo è parso “gravemente diffamatorio, ingiurioso e offensivo”. Non così al giudice Pignataro che nella sua sentenza sostiene che è legittimo “il ricorso ad immagini volutamente esagerate e beffarde che tendono a ridicolizzare il destinatario della critica”.
Si può quindi sbeffeggiare senza paura colui che si ritiene il padrone unico dell’Italia. Ma non lo facciamo sapere al Berlusca, altrimenti subito dice che Pignataro è un giudice comunista.

17 febbraio 2004

Tutti contro la Moratti

Materne, Elementari, Medie, Superiori, Università: tutta la scuola italiana si schiera contro la Moratti. Tutti insieme appassionatamente.
Oggi 17 febbraio tutta l’Università italiana si è fermata. Rettori, presidi, professori, ricercatori e studenti sono sul piede di guerra contro il decreto di legge Moratti sul riordino dello status giuridico dei ricercatori.
Il preside di Scienze umanistiche della Sapienza di Roma Paolo Matthiae spiega: “Questa riforma è un attacco organico all’università pubblica e un attentato sostanziale alla capacità di fare ricerca”.
E Nicola Tranfaglia, professore di Storia contemporanea all’Università di Torino, aggiunge: “L’approvazione della legge Moratti segnerebbe la fine di una università pubblica degna di questo nome. Parlo di università pubblica perché il governo, con indubbia coerenza rispetto a quello che sta facendo nella scuola, privilegia nei suoi provvedimenti alcune università private che sono legate all’attuale maggioranza”.
All’università privata Prodeo è stato concesso un finanziamento equivalente quasi al finanziamento delle università pubbliche messe insieme.

16 febbraio 2004

Lo Spirito Santo appoggia Berlusconi

Non mi hanno mai divertito, perché non le ho mai capite, le picconate di Francesco Cossiga. Ma questa volta, con la storia di Berlusconi e lo Spirito Santo e di Prodi e Ciampi, mi è piaciuto. Tutto è partito da una foto usata nella convention del centrosinistra dei giorni scorsi, che ritraeva Prodi mentre faceva un brindisi con Ciampi. Il centrodestra ha inscenato la solita gazzarra.
Cossiga ironicamente e seraficamente dice: “Trovo infondate le critiche rivolte agli organizzatori della convention e allo stesso Prodi per l’apparizione su un maxischermo di uno spot che lo vede alzare un calice con Ciampi. Non vedo perché se si prospetta l’appoggio specifico dato dallo Spirito Santo a Berlusconi, ci si debba poi scandalizzare perché Prodi associ a sé la figura di Carlo Azeglio Ciampi”. E continua Cossiga: “Tra l’altro, mentre lo Spirito Santo non voterà, e se votasse non è certo che voterebbe per Berlusconi, è certo che Ciampi voterà per l’Ulivo”.
Niente di nuovo e di strano, Soares, De Gaulle, Pompidou, Mitterand, Chirac, da presidenti della Repubblica in carica, hanno partecipato alla campagna elettorale a favore dei loro partiti. Invertite le parti. Pensereste mai che Berlusconi, supponendo che fosse presidente della Repubblica, se ne sarebbe stato bello tranquillo al Quirinale senza scendere in campo a spada tratta per ottemperare alla sua missione di difendere l’Italia dai comunisti?
Aspettiamo che vengano chieste le dimissioni di Ciampi.

15 febbraio 2004

Arca Russa

Sesto film del Cineforum Grottaglie 2004
Film un po’ soporifero. Sarei tentato di dire: “no comment” e chiudere qui. Ma forse questo film merita che qualcosa la si dica. Il regista russo Sokurov ha usato per la ripresa una telecamera digitale (la Sony HDW-F900) capace di registrare le immagini direttamente sull’hard disk di un computer. Successivamente il film è stato riversato su tradizionale pellicola cinematografica. Il film è costituito da un unico piano sequenza nello splendido palazzo dell’Hermitage di San Pietroburgo, fra le opere di Rembrandt, Leonardo, Raffaello, Tintoretto, El Greco, Van Dick. Il regista, solo voce fuori campo, dialoga con uno visitatore francese dell’Hermitage, ed insieme ci accompagnano attraverso la storia della Grande Madre Russia.
Trama
Invisibile a quanti lo circondano, un giovane regista si trova, per magia, catapultato nel 1700, immerso negli splendori del Palazzo dell'Hermitage, a San Pietroburgo. Qui inconra un cinico diplomatico del XIX secolo, con il quale intraprende uno straordinario viaggio attraverso la storia e l'anima del paese, dall'epoca degli zar ad oggi, custodita gelosamente dalle pareti del palazzo.

REGIA: Aleksandr SOKUROV
PRODUZIONE: Rus/Ger - 2002 - Stor./Fant.
DURATA: 96'
INTERPRETI:Sergej Dontsov, Maria Kuznetsova, Leonid Mozgovoy, David Giorgobiani, Aleksandr Chaban, Maksim Sergeyev, Anna Aleksakhina, Vladimir Baranov, Yuri Khomutyansky, Natalya Nikulenko, Valery Gergeev
SCENEGGIATURA:Boris Khaimsky - Anatoli Nikiforov - Svetlana Proskurina - Aleksandr SokurovFOTOGRAFIA:Tilman Buttner
SCENOGRAFIA: Aleksandr Sokurov
MONTAGGIO: Stefan Ciupek - Sergej Ivanov - Betina Kuntzsch
COSTUMI: Maria Grishanova - Lidya Kryukova - Tamara Seferyan
MUSICHE: Sergej Yevtushenko

Addio Pantani

Ti porteremo nei nostri cuori per sempre.
Grazie per averci prima fatto sognare ed ora riflettere.

14 febbraio 2004

La foggia

La foggia è una grande cisterna scoperta di forma circolare, scavata e rivestita in pietra calcarea, situata alle confluenze naturali di acque piovane. Svolgeva la funzione di raccolta dell'acqua, che veniva usata per usi domestici e per l'abbeveraggio degli animali.

13 febbraio 2004

Poesia della liberazione

E’ in questi giorni presente in Italia, per partecipare ad un convegno internazionale sulla poesia, il poeta settantanovenne nicaraguense Ernesto Cardenal. Prete, poeta e rivoluzionario è stato ministro della cultura nel governo sandinista di Daniel Ortega negli anni ottanta. E per questo fu sospeso a divinis dal papa Giovanni Paolo II. Cardenal è un grande sostenitore della teologia della liberazione, che propugna non solo la cristiana liberazione dell’uomo dal peccato ma anche la liberazione dell’uomo dalle ingiustizie e dalle oppressioni sociali. Ha detto: “Capii, grazie alla teologia della liberazione, che l’ateismo non era un elemento indispensabile del marxismo, e che non esisteva in effetti una contraddizione tra il marxismo ed il cristianesimo”. Ed ancora: “Esistono solo due sistemi economici possibili: l’appropriazione delle ricchezze che la Terra offre oppure la loro condivisione. La vera cristianità sta dalla parte della condivisione di tutti questi beni”. Crede nella globalizzazione della rivoluzione.
Io sono stato sempre affascinato dalla teologia della liberazione, che penso abbia molte cose da dire anche per noi, ora.

12 febbraio 2004

Siete più ricchi

Berlusconi a “Porta a Porta” di ieri ha detto che da quando lui è a capo del governo voi siete diventati più ricchi. Io roccobiondi però certamente no, non sono diventato più ricco, anzi. Ma forse il Berlusca, che non riesce a vedere oltre il suo portafogli, non voleva dire voi ma noi pruralis maiestatis, cioè “io sono diventato più ricco”. E anche su questo Berlusconi continua a fregarci tutti [nel senso che è il migliore a fare soldi, meglio di Tanzi e di Cragnotti].