Nell'ambito della Chiesa (clero e laici) in occasione delle consultazioni elettorali (e referendum) vi sono sempre posizioni variegate, che vanno dalla destra alla sinistra. In base alle situazioni sono prevalse ora le une ora le altre.
Per il referendum sulla devolution, per il quale saremo chiamati a votare domenica e lunedì prossimi, prevale largamente l'orientamento a votare e far votare "no".
Contro "Comunione e liberazione" ed il suo braccio operativo "la Compagnia delle Opere", che si sono schierati sul fronte del "sì", vi sono le Acli, una parte dell'Azione cattolica, il Meic (Movimento Ecclesiale di Impegno Culturale), Pax Christi e diverse riviste cattoliche (Jesus, Vita pastorale, Mosaico di Pace, l'agenzia missionaria Misna, ...), che invece si sono espressi per il "no".
Incrocinews.it, il settimanale della diocesi guidata dal cardinale Dionigi Tettamanzi, ha riportato la posizione dell’Azione cattolica milanese favorevole a bocciare, con il «No», la riforma votata a maggioranza dalla Casa delle Libertà.
Il parroco del mio paese (circa novemila abitanti) negli avvisi finali di una messa (ne sono stato testimone diretto) ha invitato i fedeli ad andare a votare e votare "NO", per cancellare «il pasticcio della riforma» del centrodestra. Non solo, ha anche invitato i presenti a farsi portavoce della posizione della Chiesa locale al voto per il "NO".
Io che ho criticato la Chiesa quando ha preso posizioni contrarie alle mie idee, questa volta plaudo con entusiasmo.
23 giugno 2006
Chiesa e referendum sulla devolution
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1 commento:
Ma i due giuseppe sono la stessa persona o no? Come fate a sapere il nome del prete?
Comunque al secondo giuseppe dico che ti rimangono altre poche ore di speranza e poi ti leccherai le ferite anche di questa nuova sconfitta.
E d'ora in poi sarà sempre così, finché il tuo capo rimarrà il berlusca.
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