Visto che tutti i sondaggi veri lo danno per perdente, Berlusconi si inventa dei sondaggi falsi per dire che sta in testa. E' la campagna dell'inganno, dice Fassino. Questa pubblicità ingannevole ha come obiettivo quello di ribaltare la sindrome della sconfitta e resuscitare la speranza tra i suoi.
Ma gli ultimi sondaggi veri dimostrano che questa tattica di Berlusconi non sta cambiando i pronostici: il centrodestra è condannato alla sconfitta.
Berlusconi si è assoldato dei sondaggisti americani (ma sarà vero?) che darebbero addirittura in vantaggio il centrodestra. Ma non solo vuol vendere la bufala americana, fa anche annunciare dai suoi giornali di famiglia il sorpasso ai danni del centrosinistra, facendo sostenere che quest'ultimo risultato è stato comunicato dall'italiana Swg, che di frequente fa sondaggi su commissione dei Ds. Il Giornale di ieri titolava: «Sondaggio della sinistra: al Senato vince il Polo». Il direttore della Swg, Roberto Weber, smentisce categoricamente dicendo che si tratta di «notizie false, senza alcun fondamento, che non corrispondono a quanto rilevato dall'istituto». Weber aggiunge ancora che «l'andamento generale della rilevazione di queste settimane appare sempre più vicino a quello riscontrato all'epoca delle regionali. Forza Italia non è, da quanto gli risulta, il primo partito perché oscilla tra il 17 e il 19% dei consensi, mentre i Ds al Senato sarebbero tra il 20 e 21%.
La guerra dei sondaggi proseguirà e l'Unione ha una sola possibilità di conservare il vantaggio: parlare dei problemi reali dell'Italia, senza farsi imporre l'agenda da Berlusconi.
Giuseppe Giulietti, capogruppo Ds nella commissione di vigilanza della Rai, ha presentato questa mattina un esposto all'autorità per le telecomunicazioni per chiedere se da parte del presidente del consiglio Silvio Berlusconi vi sia stata o meno, nel comizio elettorale tenuto sabato ad Ancona, una violazione della legge sulla pubblicazione dei sondaggi. «Berlusconi può dire ciò che vuole - ha detto Giulietti a Radio Radicale - quello che io trovo intollerabile in questo Paese è che ormai a qualcuno sia consentito di non rispettare le regole. C'è una legge sui sondaggi che prevede che chiunque dia dei dati relativi ad un sondaggio deve indicare la fonte del sondaggio, su quale campione e con quali modalità è stato realizzato, deve insomma renderlo pubblico. Non si può parlare di generici sondaggi. Berlusconi continua a dare i numeri e nessuno chiede il rispetto delle regole».
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13 febbraio 2006
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