Era ora che qualcuno cominciasse a dire no a Berlusconi. Bravissimo D'Alema che si è opposto all'autoinvito di Berlusconi a partecipare alla puntata di Ballarò andata in onda martedì 7 febbraio.
Il presidente del Consiglio, candidato di Forza Italia alle prossime politiche non era nel palinsesto e la sua aggiunta dell’ultimo minuto non è piaciuta a D’Alema, che si è opposto perché in questo modo si sarebbero violate le regole. E non solo. «E' educativo per lui rispettare qualche regola - ha detto D'Alema -. E poi era un gioco scoperto quello di Berlusconi, che la stessa sera in cui Prodi era ospite di Vespa a "Porta a Porta", voleva incontrare in tv colui che indica continuamente come il vero leader del centrosinistra, così anticipava Prodi e poi diceva "ho parlato con il vero leader". Sarà Prodi a decidere se e quando incontrare Berlusconi. Noi siamo una squadra e il leader è Prodi. E comunque mi è dispiaciuto dire di no - ha concluso D'Alema - perché mi sarei sicuramente divertito».
Questa volta l'ingordigia televisiva del Berlusca è stata stoppata. All'indomani dello "schiaffo" il premier spara la sua solita cazzata: «Ho capito che Floris, Ballarò e la Terza rete dipendono da D'Alema, perché è lui il vero presidente della Rai».
Ed Elio Vito, presidente dei deputati azzurri, rincara la dose: «Il no di D'Alema alla presenza del Presidente Berlusconi a Ballarò di Floris è un atto gravissimo ed indegno. Non era mai successo che un leader di partito esprimesse una preclusione nei confronti del Presidente del Consiglio. Siamo in presenza di un atto inqualificabile che smaschera il vero volto della sinistra». Ma guarda un po'! Il Berlusca aveva la bava alla bocca per la rabbia. Per lui è inimmaginabile che qualcuno possa dirgli di no.
Francesco Giro lo definisce «un niet brezneviano». E addirittura «un'occasione persa per gli italiani desiderosi di approfondire i temi della campagna elettorale». Peccato, ci siamo persi un'altra serie infinita di insulti.
«Il no di D'Alema - dice il portavoce del premier Paolo Bonaiuti - conferma il timore di affrontare il presidente del consiglio. La verità è che si vuole mettere il bavaglio a Berlusconi». Se si riuscisse a farlo apparire un po' di meno in televisione e quindi a farlo parlare un po' di meno, sarebbe un grande successo. Perché importuna le case degli italiani in tutte le ore.
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8 febbraio 2006
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