«Entro il 2016 il Web sarà l'unico sistema operativo (Web OS) degno di nota. Ci potremo connettere ovunque, da qualsiasi tipo di apparecchio (computer, palmare, smartphone, videocamera, tivù, lettore Mp3), e lasciar fare tutto a lui», lo ha detto in un'intervista a L'espresso (n. 33/2006), Kevin Kelly, fondatore di "Wired", il mensile dell'avanguardia digitale.
Chi vivrà allora, spero anch'io, potrà connettersi sempre ed ovunque. Non mi capiterà più, come invece mi è successo nei giorni scorsi, di sentire la mancanza di Internet, perché costretto a vivere tre giorni lontano dal mio computer di casa. Da tutti gli strumenti multimediali ci si potrà connettere. Come ora negli alberghi, insieme alla chiave della camera ci viene consegnato il telecomando della tv satellitare, allora ci verrà consegnata una card per navigare in internet.
Potremo sempre essere connessi.
Allora il web sarà come noi. Potrà in qualsiasi momento apprendere qualcosa da noi e noi potremmo apprendere da lui tutto quello che i miliardi di internauti, nostri fratelli, gli avranno insegnato.
La Macchina sarà, anzi lo è già oggi, in grado di espandere il suo livello di complessità/conoscenza ben oltre quello del cervello umano.
I link formeranno una rete neuronale in grado di auto-apprenedere da se stessa.
La Macchina diventerà la nostra memoria. Ricorderà più lei di noi, non avremo più bisogno di sforzarci a ricordare.
La Macchina, contrariamente a quello che avviene per noi uomini, potrà sempre rigenerarsi, cambiando i pezzi obsoleti. Non morirà mai.
La Macchina riuscirà a realizzare per sé il sogno che noi uomini vorremmo realizzare per noi: diventerà eterna. E chissà forse poi insegnerà anche a noi come fare.
23 agosto 2006
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1 commento:
Senz'altro in un futuro tutt'altro che lontano gran parte dei strumenti elettronici più diffusi avranno una connessione alla rete permanente e forse a costo zero.
I computer saranno una sorta di terminali, privi di hard disk. I supporti di registrazione saranno la rete stessa o le sempre più diffuse chiavi USB.
Come informatico, se leggo "ho sentito la mancanza di internet perchè sono stato fuori 3 giorni", allora mi preoccupo un pò perchè la rete ci sta facendo perdere il senso della realtà.
Penso che terminerò questa riflessione sul mio blog, ciao.
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