E' ovvio che se l'honduregna Iris Palacios Cruz non fosse morta annegata in mare per salvare la bambina italiana di 10 anni alla quale badava, nessuno si sarebbe accorta di lei, nessuno avrebbe parlato di lei. L'altruismo e l'eroismo l'hanno resa grande e importante. E poi di fronte alla morte siamo tutti uguali, non fa differenza essere clandestini o irregolari, italiani o stranieri. Di fronte alla morte la cittadinanza non conta. Siamo uomini e donne con pari diritti.
Ma non solo di fronte alla morte, anche di fronte alla vita dovremmo essere considerati tutti uguali, con gli stessi diritti ad avere cibo per sfamarci, una casa per coprirci, una scuola che ci dia cultura. Chi fugge dal proprio paese povero per avventurarsi nei nostri paesi ricchi insegue quei bisogni primari.
E noi abbiamo l'obbligo di accoglierli e metterli in regola. Altrimenti gli irregolari siamo noi. L'Italia sarà veramente cattolica solo quando e se considererà tutti gli altri uguali a noi, da qualunque parte del mondo provengano. Solo chi è bongo bongo per conto suo può affibbiare questo appellativo agli altri.
I cosiddetti clandestini o irregolari contribuiscono in maniera rilevante alla nostra ricchezza nazionale; dovremmo ringraziarli.
Le badanti straniere, quasi un milione, sono una risorsa molto utile per il nostro paese. L'Italia è il paese con il più alto tasso nel mondo di ultra sessantacinquenni. Le badanti fanno risparmiare allo Stato una quantità ingente di risorse.
Di persone come Ines ne abbiamo assoluto bisogno, non perché muoiono per noi, ma perché ci aiutano a vivere di più e meglio.
28 agosto 2006
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