Servizi sociali anche per le coppie di fatto e le unioni gay. La Puglia è, da oggi, una regione all'avanguardia.
Il disegno di legge è stato approvato in consiglio regionale, il 30/6/2006, a maggioranza.
Nichi Vendola (Prc) ha tenacemente voluto l’approvazione di questa legge, svolgendo un’opera certosina di mediazione fino a far crollare il muro di emendamenti (oltre 6000) presentati dalla opposizione di centrodestra.
«Il fatto che questa vicenda si chiuda senza ostruzionismo, con soddisfazioni di tutti perché ciascuna parte - ha detto Vendola - ha potuto far vivere utilmente la propria sensibilità è per me un momento molto importante: la politica in Puglia ha scritto una pagina alta ed è una pagina che può aiutare la politica nazionale ad uscire fuori dai propri attorcimenti».
Il disegno di legge che disciplina i servizi sociali in Puglia metterà a disposizione delle famiglie e delle persone legate da «vincoli solidaristici» 170 milioni circa di euro, somme provenienti da fondi regionali e nazionali.
«E' una legge - spiega Vendola - d'avanguardia in tutta Italia per tre ragioni. Difende fino in fondo la famiglia, così come protetta dall'articolo 29 della Costituzione; estende i servizi sociali alle coppie di fatto, cioè accetta il principio dell'eguaglianza dei cittadini di fronte alla legge; ridisegna il sistema dei servizi e mette l'accento non sul bisogno di assistenza, che talvolta rappresenta una sorta di pietas pubblica, ma sui percorsi di autodeterminazione, valorizzando la soggettività».
La nuova leggge è frutto del lavoro dell’assessore regionale alle politiche sociali della Regione Puglia, Elena Gentile (Ds), dal mese di novembre impegnata nel faticosissimo iter del testo e anche alle prese con i contrasti che emergevano all’interno del centrosinistra, in particolare con la Margherita, tutta tesa a veder favorita nel disegno di legge la famiglia tradizionale, quella cioè descritta dall’art. 29 della Costituzione. «È una legge innovativa - ha sottolineato Elena Gentile - diretta a combattere le povertà e a difendere la dignità delle persone all’interno delle famiglie e delle formazioni in cui queste vivono».
La nuova fisionomia del welfare nella regione consente dunque a famiglie tradizionali e a persone legate da "vincoli solidaristici", e che vivono insieme, di poter accedere ai servizi, da quelli per la prima infanzia (asili nido, centri ludici, centri di aggregazione per ragazzi, buoni scuola e buoni libro), ai centri antiviolenza, alla mediazione familiare, ai centri per il reinserimento dei detenuti, alle strutture per la salute mentale, ai servizi per chi ha in famiglia problemi di disabilità, ai bandi per le case popolari.
Puglia - Passa la legge sulla famiglia
Pacs in Puglia
2 luglio 2006
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1 commento:
grande vendola! fitto sconfitto... e in galera!
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