Questa notizia ve la passo senza commento. Ovviamente sono contento.
L'Unità versus Ferrara. Condannato per diffamazione
Aveva definito l'Unità «un giornale tecnicamente omicida». Giuliano Ferrara è stato condannato per questa sua affermazione, per altro ripetuta e confermata. Il direttore de Il Foglio, superconsigliere dell'allora primo ministro Silvio Berlusconi, lo aveva detto durante una puntata di "Porta a Porta" dell'ottobre del 2003 in cui si parlava di giustizia. Ospiti insieme a lui della trasmissione di Bruno Vespa, Anna Finocchiaro e Carlo Giovanardi. Contro Ferrara sporsero denuncia la maggior parte dei redattori dell'Unità, a tutela della propria dignità professionale, dell'onore della testata storica della sinistra italiana e dei suoi lettori e quindi in autonomia rispetto alle normali querele dell'azienda editoriale e della direzione del giornale. Dopo tre anni di udienze, testimonianze, acquisizioni di prove video e scritte il giudice monocratico del tribunale penale di Roma dottoressa Pavone ha condannato venerdì Giuliano Ferra per il reato di diffamazione per aver offeso la reputazione dei giornalisti de l'Unità. Ferrara è stato condannato a una multa di 5 mila euro e al risarcimento di tutti i redattori de l'Unità che si sono costituiti parte civile nel processo per una somma di 5 mila euro a testa. Le motivazioni della sentenza saranno divulgate entro 60 giorni.
Pubblicato il 07.07.06 su l'Unità
7 luglio 2006
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3 commenti:
Sono proprio contento. Certo che metterci tre anni per condannarlo è un po' esagerato. Non era il delitto di Cogne, in fondo.
In ogni caso meglio tardi che mai, così impara l'ex spia della Cia che scappava quando alle manifestazioni studentesche del 68 arrivava la polizia.
Passerà il conto alla CIA!
ma perché la sinistra è così refrattaria alla libertà d'opinione? retaggio dei regimi comunisti che tanto vi piacciono?
cose così si dicono e si scrivono quotidianamente. l'unità, poi, è di una violenza verbale inaudita, per poi fare le vittime ogniqualvolta di presenta l'occasione.
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