Sarà moda o bisogno reale? O solo desiderio di fuggire dalla normalità e dalla banalità. La domanda di religiosità è molto forte, accomuna cattolici e non, credenti e non.
In Italia la percentuale di quelli che si dichiarano cattolici praticanti è salita dal 33 al 38 per cento. Molti di questi vanno a messa tutte le domeniche.
I luoghi sacri sono meta di molti pellegrini. Santiago di Compostela in Spagna, Lourdes in Francia, Roma in Italia e tantissimi altri. Forte è la commistione del sacro con il profano. La media giornaliera dei pellegrini che partono a piedi da Roncisvalle per andare a Campostela è di quasi 700; di giorno si cammina nel massimo silenzio, ma la sera i viaggiatori di tutti i continenti si riuniscono in una specie di net café per una chat mondiale.
Per il santuario della Madonna del Divino Amore, ai Castelli romani, ogni sabato a mezzanotte dal Circo Massimo partono molte migliaia di pellegrini, che imboccano la via Appia ed arrivano all’alba; partecipano italiani ed extracomunitari: etiopi, eritrei, filippini, latinoamericani.
Il santuario mariano di Lourdes è frequentato da 6 milioni di visitatori l’anno.
Altrettanti pellegrini richiama il santuario di padre Pio a San Giovanni Rotondo.
Altro luogo di pellegrinaggio è Taizé in Francia, dove affluiscono credenti e non credenti, cattolici e protestanti.
La religiosità non è più stanziale ma in movimento. Non si proviene più dalle parrocchie ma dai movimenti. I santi più amati, oltre San Pio da Pietralcina, sono madre Teresa di Calcutta, papa Giovanni XXIII, Santa Teresa del Bambino Gesù; San Francesco di Assisi è un santo antico, ma sempre modernizzato, è un santo acclamato da pacifisti, ambientalisti, no global, è popolare anche tra i musulmani.
Contraltare a questi movimenti religiosi sono le sette di Satana, ma è tutta un’altra storia.
17 agosto 2004
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