La riforma del governo Berlusconi contro le pensioni fa parte di un disegno di distruzione dei diritti dei lavoratori. Lo affermano in modo unitario tutti i sindacati.
E’ una riforma costruita sulla base di carte truccate, ha affermato il sociologo del lavoro Luciano Gallino.
Il bilancio dell’Inps non è affatto nelle condizioni disastrose che sono state descritte. Anzi, è assolutamente in equilibrio. Tutti i proclami terroristici sull’imminente crollo dell’Inps non hanno alcuna giustificazione tecnica.
I lavoratori giovani quando arriveranno alla pensione avranno un vitalizio del 23 per cento in meno dei loro padri. Secondo un calcolo statistico fatto, se un padre prendeva una pensione mensile di 1.138,26 euro, un figlio a pari condizioni prenderà solo 871,09 euro. I poveri di fatto aumenteranno. Questo ovviamente non riguarderà Berlusconi e soci; loro se ne fregano altamente di noi poveri diavoli, lavoratori dipendenti o autonomi o che speriamo di diventarlo, che tiriamo a campare quasi alla giornata.
Bisogna bloccare a tutti i cosi questa controriforma e ricambiarla.
30 luglio 2004
A testa bassa contro le pensioni
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