E’ in questi giorni presente in Italia, per partecipare ad un convegno internazionale sulla poesia, il poeta settantanovenne nicaraguense Ernesto Cardenal. Prete, poeta e rivoluzionario è stato ministro della cultura nel governo sandinista di Daniel Ortega negli anni ottanta. E per questo fu sospeso a divinis dal papa Giovanni Paolo II. Cardenal è un grande sostenitore della teologia della liberazione, che propugna non solo la cristiana liberazione dell’uomo dal peccato ma anche la liberazione dell’uomo dalle ingiustizie e dalle oppressioni sociali. Ha detto: “Capii, grazie alla teologia della liberazione, che l’ateismo non era un elemento indispensabile del marxismo, e che non esisteva in effetti una contraddizione tra il marxismo ed il cristianesimo”. Ed ancora: “Esistono solo due sistemi economici possibili: l’appropriazione delle ricchezze che la Terra offre oppure la loro condivisione. La vera cristianità sta dalla parte della condivisione di tutti questi beni”. Crede nella globalizzazione della rivoluzione.
Io sono stato sempre affascinato dalla teologia della liberazione, che penso abbia molte cose da dire anche per noi, ora.
13 febbraio 2004
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