Avrei molte cose da dire sulla sceneggiata e sul comizio per il decennale di Forza Italia. Ma i miei pensieri sono molto bene sintetizzati in un paragrafo di un articolo pubblicato ieri, a pag 2 de l’Unità, a firma f.l.. E allora lo riproduco.
“Avvilente e sinistro per un paese realmente normale quanto visto su questa scena. È il recupero dell'idolatria, dell'essere supremo, nel professare le idee del capo, colui che dieci anni fa venne fra noi e ci salvò dal peccato. Ma, come è evidente, quella che torna alla mente, nel gioco delle assonanze, fu ben altro. Il cristianesimo fu la rivoluzione nella Storia, il primo verbo in nome della liberazione dell'uomo con valore universale. Questa è avanspettacolo, cessione di sé, appecoronamento, in nome di Silvio Berlusconi. Un rito totalitario. Eppure è stato.”
L’opposizione ha qualificato a ragione l’intervento di Berlusconi come puro delirio. Ma la cosa grave, e per me tragica, è che molti gli vanno dietro, chi in buona fede ma molti per interessi personali.
26 gennaio 2004
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