Tutti vogliono liberare la RAI. Berlusconi e la sua band la vogliono liberare dagli sporchi matti comunisti. E vanno giù duro, senza esclusioni di colpi. Biagi, Santoro, Luttazzi, Guzzanti sono ormai un puro ricordo. Di De Bortoli non se ne parli nemmeno.
Noi vogliamo liberare la RAI dall’ingerenza e dai diktat partitici e del proprietario unico. Noi vogliamo l’indipendenza, l’obiettività, il pluralismo, la competenza e l’imparzialità dell’informazione. Parole vuote e senza senso finché durerà l’attuale governo di regime.
Ecco un piccolo florilegio d’interventi provenienti dai due campi.
Il ministro Giovanardi: “La maggioranza siamo noi ed in Rai interveniamo quando vogliamo e l’ultima parola spetta sempre a noi”.
Il giornalista del TG1 Di Giannantonio: “Non è possibile che ci sia un tale codice militare o un pensiero unico. Così il tg è un bollettino”.
La vicedirettore del Tg1 Tagliafico in una lettera a Mimun: “Ti chiedo di essere esonerata dall’incarico per il mio disagio nel vedere la pagina politica del Tg1 trasformata in un panino blindato”.
Il direttore Mimun risponde: “ Io non caccio nessuno, ma se così non ti va bene, te ne vai”.
La presidente Annunziata: “La Rai sta diventando il mattatoio delle professionalità”.
Quando finirà questa brutta storia, e chi vincerà?
30 gennaio 2004
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