16 ottobre 2004

Referendum per l'unità d'Italia

La ditta Berlusca e C. festeggia con torta e spumante lumbard la divisione dell'Italia in tanti piccoli stati regionali e principalmente la divisione tra l'Italia del Nord e l'Italia del Sud. Una festa a suggellare il matrimonio tra la sposa Berlusca, che porta un mazzo di rose bianche con nastro verde, e lo sposo Lega ce l'ho duro. Per ora una vittoria di tappa senza conseguenze definitive. La legge sulle riforme costituzionali prevede una seconda lettura sia al Senato che alla Camera.
La maggioranza di centrodestra va avanti a muso duro, più preoccupata nei suoi uomini a conservare la poltrona che non all'interesse dell'Italia.
L'opposizione di centrosinistra continua nella sua guerra di resistenza per evitare questo scempio.
Ecco alcuni commenti al voto di ieri (291 sì, 202 no, 2 astenuti) quasi tutti intonati al nero funebre. In aula i Verdi alzano cartelli funebri con la scritta: «L'Italia piange la Costituzione della Repubblica condannata a morte dal governo Berlusconi». Ciriaco De Mita: «Mai le tenebre sono così intense prima che sorga l'aurora». Vannino Chiti: «Dies nigro signando lapillo [giorno da segnare con sassolini neri]». Luciano Violante: «Avete costruito un tenebroso giocattolo di diktat e strozzature: è scomparsa la capacità di mediazione propria della politica e la scena è dominata dall'illusione autoritaria». Il neo senatore Mario Luzi: «Si sta distruggendo il lavoro del Risorgimento, questa è una fase antirisorgimentale».
Intanto ci si prepara al referendum abrogativo in caso di approvazione definitiva. Il cartello referendario comprende non solo tutti i partiti del centrosinistra, ma anche i tre sindacati confederali Cgil Cisl Uil, organizzazioni imprenditoriali, Regioni e Comuni, associazioni e movimenti della società civile».

Nessun commento: