7 ottobre 2004

Matti da guerra

Un’autorevole rivista medica, il New England Journal of Medicine, ha pubblicato i risultati di una ricerca condotta fra i reduci americani dalla guerra in atto in Iraq. Circa il 17 per cento di essi risultano colpiti da seri disturbi psichiatrici, dovuti allo stress da guerra.
E’ probabile che questi disturbi aumentino ora che in Iraq si è passati dalla guerra di liberazione dalle fantomatiche armi di distruzione di massa di Saddam alla guerra contro elementi dissidenti iracheni.
I disturbi psichiatrici si accrescono anche a causa dello stress da paura che gli altri vengano a sapere che si è colpiti da questi disturbi. Nell’ambito della cultura militare soccombere allo stress è visto come un fallimento, una debolezza e come prova di mancanza dei giusti attributi.
Questa ricerca, e altre similari su altre guerre, viene fatta solamente su chi alla guerra ci viene mandato, ma non è stata mai fatta su chi alla guerra ce li manda. I Bush e le Condoleezza Rice ne uscirebbero più matti dei reduci, senza nemmeno la scusante dello stress.
Altra categoria che potrebbe essere analizzata è quella dei matti diventati tali per non contraddire il loro capo matto. La guerra se l’ha voluta Bush non può non volerla il Berlusca. Se la vuole il Berlusca la devono volere i Fini, i Follini, i Bossi. Se la vogliono questi ultimi non possono non volerla i loro elettori.
Analisi clinica similare potrebbe essere fatta per i direttori dei giornali di destra e dei loro lettori. Un caso clinico a parte è il reduce dalla guerra in Iraq Toni Capuozzo, che non solo ritiene di essere l’unico a capire, lui che è stato sul campo, quello che sta veramente accadendo in Iraq, ma ritiene anche che tutti quelli che non la pensano come lui sono tutti cretini: i pacifisti, le Simone, il premio Nobel Arafat, Giulietto Chiesa, Lilli Gruber, persino Montanelli; ma secondo il reduce Capuozzo il più grande dei cretini è Kerry che si illude di battere il presidente di guerra Bush. Queste cose Capuozzo le è andate a dire al giornale Libero (da chi e quando mai?).

Nessun commento: