Finalmente gli elettori hanno capito che chi è capace di cantare deve cantare e chi è capace di governare deve governare. Vedi la provincia di Milano. Spero che gli elettori capiscano presto anche che chi è capace di fare soldi faccia soldi, ma con le sue forze, non occupando lo Stato per interessi personali. Leggi Berlusconi.
Paolo Franchi nel fondo del Corriere della Sera di oggi scrive che il voto per le provinciali di Milano, vinte dal centrosinistra, è “così denso di cattivi presagi per il governo e per la coalizione che lo sorregge. Perderne la provincia così seccamente, e perderla dopo aver perso, due settimane fa, le elezioni europee e il primo turno delle amministrative, significa che quel potere (il potere di un monarca assoluto) indiscusso e indiscutibile non lo è più nella sua roccaforte, figuriamoci altrove”.
Pasquale Cascella su l’Unità scrive che “Silvio Berlusconi ha perso la città emblema del suo impero finanziario e mediatico, delle sue alleanze politiche privilegiate, del suo comando unico. Ed ora la maggioranza reale del paese assedia la maggioranza fittizia chiusa nel fortino di palazzo Chigi”.
Fino a quando resisteranno? Massimo Giannini su la Repubblica sostiene che “in queste condizioni, non si governa per altri due anni un Paese complesso come il nostro. Più che posticipare di un anno le regionali del 2005, a questo punto sarebbe meglio anticipare di un anno le politiche del 2006”. A meno che non si dovrà ricorrere ai carri armati (si fa per dire) per schiodare Berlusconi dalla poltrona.
28 giugno 2004
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