15 giugno 2008

Non disturbate Berlusconi

Non disturbate Berlusconi, che continua a farsi gli affari suoi, volendo far credere (riuscendoci) di stare a fare gli affari dei cittadini. Le indagini statistiche di questi giorni documentano che la grande maggioranza degli italiani è d’accordo con lui. Ma ricordiamo che anche Mussolini e Hitler avevano folle oceaniche nelle piazze che li acclamavano.
Anche se non tutto va per il verso voluto. Vedi il tentato salvataggio, ope legis, della sua (di Berlusconi) Rete 4. Per ora solo rinviato, ma statene certi riuscirà ad accontentare i cani che abbaiano con pezzi più consistenti di lardo.
L’opinione pubblica si lascia abbindolare da provvedimenti demagogici. I soldati armati di fucili e pistole, in uniforme grigioverde con elmetti, giubbotto antiproiettile e automezzi militari, per le strade delle città, a difesa dei cittadini. Ma saranno solo 2.500 (duemilacinquecento) per tutta l’Italia. E che faranno i centomila poliziotti, i centomila carabinieri, i centomila finanzieri? E’ ovvio che quei pochi soldati sono pura sceneggiata. Nel 1992, dopo l’uccisione di Falcone e Borsellino, i soldati mandati a presidiare solo la Sicilia furono ventimila.
A me i soldati schierati per le strade delle città, ed a difesa delle discariche pubbliche a Napoli, fanno venire in mente la famigerata legge Pica del 15 agosto 1863 contro il brigantaggio, quando il Sud d’Italia resisteva all’annessione piemontese. E’ vero ora non siamo ancora alla prescrizione di allora: «I colpevoli del reato di brigantaggio, i quali armata mano oppongono resistenza alla forza pubblica, saranno puniti colla fucilazione». Ma non si mai.
Che dire poi del divieto delle intercettazioni telefoniche, con la banale scusa della salvaguardia della privacy? Pensate voi che a qualcuno interessi se io per telefono mandi a fare in culo il mio dirigente del posto di lavoro o le corna che qualcuno possa mettere a sua moglie e viceversa? Le intercettazioni che interessano ai giudici sono quelle inerenti ai reati penali. E Berlusconi lo sa molte bene. Per questo vuole impedirle. Non sono le intercettazioni che bisogna impedire, ma i reati.
Berlusconi non vuole militarizzare solo le città, le discariche, le Procure, vuole militarizzare anche i giornali e l’opinione pubblica. I tre anni di galera a chi pubblica le intercettazioni significano in pratica togliere il controllo delle notizie da pubblicare ai direttori per affidarlo ai proprietari dei giornali.
Scrive Eugenio Scalfari ed io concordo con lui: «Questi provvedimenti stravolgono la Costituzione. Identificano di fatto lo Stato con il governo e il governo con il “premier”». Berlusconi si crede il Re Sole de “L’Etat c’est moi”. «Ma qui il sole non c'è – scrive ancora Scalfari –. C'è fanghiglia, cupidigia, avventatezza, viltà morale. Corteggiamento dell'opposizione. Montaggio di paure e di pulsioni. Picconamento quotidiano della Costituzione».
E gli italiani dormono. Ma attenti al risveglio, può essere durissimo. Può essere il risveglio d'un paese senza democrazia. Dominato dall'antipolitica. Dall'anti-Europa. Dall'anarchia degli indifferenti e dalla dittatura dei furboni.
Ed io, prima che per legge chiudano i blog che criticano Berlusconi, lo mando ancora una volta a fare in culo (metaforicamente). O se volete, più garbatamente, a quel paese, che spero non sia il mio.

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