Giulio Andreotti è nato a Roma il 14 gennaio 1919. Ha quindi 89 anni ed è ancora vivo e lucido.
Del film che Paolo Sorrentino ha girato su di lui gli è stata fatta una proiezione privata. Ovviamente non è rimasto per niente soddisfatto. «E’ una mascalzonata, è cattivo, è maligno», ha detto. Ma non sporgerà querela. «Se uno fa politica pare che essere ignorato sia peggio che essere criticato. Dunque...». Il divino Giulio ha perdonato.
Nonostante nel film sia stato chiamato il gobbo, la volpe, Moloch, la salamandra, l’uomo delle tenebre, Belzebù.
Andreotti passa attraverso morti misteriose (Pecorelli, Calvi, Sindona, Ambrosoli, e soprattutto Moro) nelle quali lo si riterrà coinvolto. Si intenta contro di lui un processo per collusione con la mafia, ma ne esce assolto.
Cinema politico, che fa riflettere.
Magistrale l’interpretazione di Toni Servillo.
Trama
Brigate Rosse; Democrazia Cristiana; Loggia P2; Aldo Moro. Un glossario italiano apre il film che ha vinto il Premio Speciale al 61° Festival di Cannes. Perché per capire questa Italia, il pubblico, internazionale e non, deve avere bene in mente alcune parole e il loro significato. Questo vocabolario ha come comune denominatore un uomo che per quarant'anni e oltre ha rappresentato il potere nel nostro paese: Giulio Andreotti, sette volte Presidente del Consiglio, esponente di spicco della DC dal giorno della sua fondazione, senatore a vita; indagato, processato e assolto per associazione mafiosa; ambiguo, impassibile, ironico e tanto tanto altro ancora.
Doveva accadere prima o poi, che qualcuno cedesse alla tentazione di raccontarlo. Per fortuna lo ha fatto Paolo Sorrentino, grandioso pensatore in immagini, con un film che non è una biografia nel senso solito e stanco del termine, ma un'opera bizzarra, originale, lontana anni luce sia dallo statico biografismo che dalla satira pecoreccia, entrambi di stampo televisivo."Il divo", prodotto dalla Indigo Film di Francesca Cima e Nicola Giuliano (David di Donatello quest'anno con "La ragazza del lago" di Andrea Molaioli e produttori storici di Sorrentino), è una lezione di stile da parte del regista e sceneggiatore napoletano, che riesce a tenere le fila di una materia immensa, fatta di tanti "prima" e altrettanti "dopo", lasciando passare infinite informazioni sulle dinamiche del potere politico senza tralasciare la dimensione privata dell'uomo. Andreotti, chiuso nel suo appartamento perennemente buio, a combattere l'insonnia e i mal di testa, a pregare, è già di per sé talmente "personaggio" che non ha bisogno di ulteriori caratterizzazioni (il "qualcosa in più" è lo straordinario talento di Toni Servillo). Le orecchie un po' piegate, la gobba, l'uscire di scena camminando all'indietro, le battute pungenti: tutto materiale attinto dalla realtà. Sarebbe stato credibile un personaggio così se fosse stato frutto di invenzione e non fosse, invece, esistito veramente? Il divo tanto più è grottesco quanto più è reale. Un paradosso che, pensato in relazione a cinquant'anni di storia italiana, mette i brividi.
"Il divo" è un film da godere in tutte le sue dimensioni, non ultima quella tragicamente divertente. Da non perdere, non perché ha vinto un premio a Cannes ma perché è un gran film sul potere e sulla verità.
[Alessia Lepore in http://www.icine.it/fmm/articoli.php?id=30922]
Crediti
Regia: Paolo Sorrentino
Sceneggiatura: Paolo Sorrentino
Fotografia: Luca Bigazzi
Montaggio: Cristiano Travaglioli
Musiche: Teho Teardo
Paese: Italia/Francia
Anno: 2008
Durata: 110'
Produzione: Indigo Film, Lucky Red, Parco Film, Babe Film (Francia
Distribuzione (Italia): Lucky Red
Uscita nelle sale italiane: 28 maggio 2008 in 340 copie
Sito ufficiale: www.luckyred.it/ildivo/
Interpreti e personaggi
Toni Servillo: Giulio Andreotti
Anna Bonaiuto: Livia Danese
Giulio Bosetti: Eugenio Scalfari
Flavio Bucci: Franco Evangelisti
Carlo Buccirosso: Paolo Cirino Pomicino
Paolo Graziosi: Aldo Moro
Giorgio Colangeli: Salvo Lima
Alberto Cracco: Don Mario
Lorenzo Gioielli: Carmine Pecorelli
Gianfelice Imparato: Vincenzo Scotti
Massimo Popolizio: Vittorio Sbardella
Aldo Ralli: Giuseppe Ciarrapico
Giovanni Vettorazzo: Magistrato Scarpinato
Piera Degli Esposti: Signora Enea
Premi
Festival di Cannes 2008: Premio della giuria
Il Divo - Trailer e Video del Film
3 giugno 2008
Il Divo, film di Paolo Sorrentino
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1 commento:
In fin dei conti, è solo il gesto eclatante di baciare Riina a far dividere e a dire: quello no, proprio no. Ma la base concettuale di ricerca di potere è sempre quella. Il potere di dire Io Sono attraverso la politica.
http://noirpink.blogspot.com/2008/06/cinema-il-divo.html
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