Il ministro Brunetta dice di voler licenziare tutti i fannulloni dalla pubblica amministrazione. Non pare chiaro però cosa intenda per fannulloni e quali siano i parametri di misurazione. Per intanto i rappresentanti dei lavoratori sono già sul piede di guerra e non certamente per difendere i fannulloni ma sperabilmente per difendere i lavoratori, anche dagli abusi dei dirigenti.
In questo blog non ho mai parlato del mio ambiente di lavoro, e di cose da dire ne avrei avute parecchie. Ma ciò che sta avvenendo nella scuola dove lavoro merita un’eccezione. Tanto da spingermi a consigliare a Brunetta di riflettere e proporre interventi contro i dirigenti incapaci ed incompetenti.
Una preside neo assunta sta distruggendo tutto quello che di positivo è stato fatto da quando questa scuola è stata fondata, e nessuno interviene.
Il cinquanta per cento degli insegnanti del plesso centrale ha chiesto il trasferimento, a causa della «sopravvenuta mancata condizione di serenità che fino ad ora ci aveva consentito di operare al meglio con i nostri alunni e colleghi. Abbiamo cercato con tutta la delicatezza il dialogo aperto con la nuova Dirigente, al fine di mantenere nella nostra scuola due importanti aspetti consolidati negli anni: la legalità e la disponibilità... Resici conto delle anomalie venutesi a verificare…, non potendo più perseguire questi due essenziali punti, la decisione di trasferirci in altra scuola, resta irrevocabile». Questo è stato fatto presente agli organismi superiori scolastici e non è successo niente.
Le due insegnanti collaboratrici-vicarie hanno presentato le loro dimissioni da tutti gli incarichi, motivando la prima che «non vi sono più le condizioni per agire serenamente e proficuamente» e la seconda «non sussistendo più le condizioni per lavorare serenamente», a causa dei comportamenti della preside dirigente. E non è successo niente.
Cinquantotto lavoratori della scuola, circa il settanta per cento fra insegnanti, personale di segreteria e bidelli, hanno sottoscritto un documento di cinque pagine di accuse contro la dirigente; documento che si concludeva con queste affermazioni: «La nostra Istituzione scolastica ha bisogno di un Dirigente che rifugga dall’arroganza, per rendersi disponibile all’ascolto, al dialogo ed al confronto ad ogni livello, che sia alla ricerca dell’autorevolezza e che rifiuti la cultura dell’autorità, che ascolti le possibili sinergie e che rifugga dall’isolamento. I Docenti auspicano di poter ritornare al loro ruolo di promotori di cultura, di formazione e di valori e non essere considerati anonimi intestatari delle missive del Dirigente Scolastico, ma soprattutto sperano di potersi riappropriare della serenità e della tranquillità perduta». Questo documento è stato inviato ai Dirigenti degli Uffici scolastici provinciali e regionali. E non è successo niente.
I cinque segretari provinciali dei sindacati-Scuola più rappresentativi a livello nazionale (FLC CGIL, CISL Scuola, UIL Scuola, SNALS Confsal, GILDA Unams) hanno inoltrato unitariamente (fatto quasi unico nella storia sindacale) un ricorso avanti il Tribunale – Sezione Lavoro – contro questa preside. Gli stessi sindacati avevano proclamato lo stato di agitazione di tutto il personale della scuola.
L’ultimo atto, ad oggi 29 settembre 2008, del tragico clima di terrore che la preside vuol creare nella scuola è la diffida che ha inoltrata contro il Presidente e tutti i componenti del Consiglio della Scuola a svolgere la riunione, regolarmente convocata per oggi, nei locali della Scuola. I consiglieri hanno trovato tutte le porte della Scuola chiuse. Dopo l’intervento dei Carabinieri e Vigili Urbani è stata trovata la soluzione di far svolgere la seduta del Consiglio scolastico presso l’aula consiliare del Comune. Erano presenti quindici consiglieri scolastici sul totale di diciannove. E’ stato predisposto e sottoscritto, non solo dai consiglieri ma anche da molti genitori e docenti presenti, un documento di tre pagine di dettagliate accuse contro la dirigente preside. Decidendo di inviarlo ancora una volta al Direttore Generale dell’Ufficio Scolastico Regionale ed al Dirigente Scolastico Provinciale (già Provveditore agli Studi). Sperando che questa volta sortisca qualche effetto.
Brunetta aiutaci tu. Inventati qualcosa per cacciare una dirigente, che certamente sta facendo più danni di un lavoratore fannullone.
P.S. Lavoro nella Scuola Elementare di Villa Castelli, in provincia di Brindisi, nella Puglia. La Puglia è la Regione dove tre funzionari dell’ufficio scolastico regionale sono indagati, nell’inchiesta sull’ultimo concorso per presidi, per reato di falso. Nella stesura degli elenchi dei candidati presidi avrebbero commesso irregolarità non solo di carattere amministrativo ma anche penale.
29 maggio 2008
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