5 ottobre 2006

Partito Democratico, dubbi

Quando molti anni fa si pensava di cambiare il nome al Partito Comunista Italiano, io proponevo di cambiarlo in Partito Democratico. Ma allora non c'era la Margherita con cui fondersi. Aderii con entusiasmo alla svolta della Bolognina di Occhetto. Ma allora non si pensava nemmeno lontanamente di imbarcarsi assieme agli ex-democristiani.
L'idea di formare, come negli Stati Uniti, due grandi raggruppamenti che si sarebbero contrapposti nelle tornate elettorali, mi intricava molto. Ma ero consapevole che si trattava solo di un pio desiderio. In Italia mai si sarebbe riuscito ad aggregare partiti e partitini, né a destra né a sinistra. La frammentazione è connaturata alla politica italiana.
Il Partito Democratico, a cui si vuol dare vita oggi, è tutt'altra cosa rispetto a quel mio sogno di allora. Oggi si vuol mettere insieme l'inconciliabile. Le contraddizioni sono molte, insuperabili. Ed anche le resistenze sono tante, sia nei ds di Fassino che nei dl di Rutelli.
Si va verso quella meta con un'operazione quasi verticistica, coinvolgendo poco o niente la base. E già 43 esponenti della sinistra ds hanno detto no. Tra di essi vi sono: Giovanni Berlinguer, Piero Di Siena, Claudio Fava, Marco Fumagalli, Fabio Mussi, Pasqualina Napoletano, Giulia Rodano, Cesare Salvi, Alba Sasso; per citare solo quelli che per ragioni diverse conosco meglio. Dicono: «Non possiamo accettare che gli stati maggiori si facciano interpreti, senza chiare verifiche democratiche, della volontà popolare, e in nome e per conto dei militanti e degli elettori, procedano alla fusione tra Ds e Margherita, non possiamo accettare che nasca un partito che non contenga, né nel nome né nel simbolo, le parole "sinistra" e "socialismo"».
Ma dubbi sulla nascita del Partito Democratico vengono avanzati anche da esponenti della maggioranza dei ds. Caldarola per esempio ritiene che l'appartenenza del nuovo partito al Pse - Partito del Socialismo Europeo - sia una precondizione per la sua adesione.
Esattamente il contrario di quello che chiede Castagnetti della Margherita. «La cultura cattolico-democratica deve essere tra le culture di riferimento del Partito Democratico. Una prima conseguenza è che il nuovo partito non può finire nel Pse, che è la casa socialista».
Anch'io pongo come condizione per una mia eventuale adesione al Partito Democratico che esso faccia parte a livello europeo del Partito del Socialismo Europeo.

9 commenti:

Anonimo ha detto...

Di dubbi sul PD ne ho molti pure io. Ma credo che l'adesione al PSE sia solo uno dei tanti problemi. Le porcherie stanno altrove: scommetto che se ci mettessimo a discutere di come immaginiamo questo Paese fra 10 anni, le distanza fra DS e Margherita sarebbero gigantesche.
Bersani, in una implicita risposta a Rutelli, diceva: "Certo che se in Italia l’esigenza di ridistribuzione viene scambiata per una tesi della sinistra estrema non andiamo lontano".
Staremo a vedere ... non sono particolarmente fiducioso.
Saluti

Anonimo ha detto...

Ho l'impressione che gli stati maggiori del centrosinistra x inseguire irraggiungibili chimere, perdano di vista la quotidianità: come si fà a cadere nell'illusione di combattere l'evasione fiscale decretando la chiusura di un esercizio commerciale che non ha emesso uno scontrino fiscale? Quando è risaputo che le grandi società di capitali non pagano una lira/un euro di tasse xchè giocando sui ripianamenti finanziari di società figuranti in perdita riescono ad eludere bellamente ogni tassazione. Oppure come si può far credere che i mali della sanità italiana dipendono dall'abuso sconsiderato dei poveracci nel ricorrere alle cure del pronto soccorso? Si punti a creare centri ospedalieri di eccellenza in ogni regione x tutte le patologie che obbligano i poveracci a dispendiosi viaggi della speranza in Italia e all'estero. E la si smetta di coltivare l'illusione dell'ospedale onnicomprensivo vicino casa, quando è evidente che serve unicamente a soddisfare gli appetiti delle lobby primariali + o meno lottizzate.

Anonimo ha detto...

DS e Margherita sono due entità diverse perchè provengono da storie e ideali diversi. Il moderato Marini può benissimo stringere un alleanza politico-elettorale con il socialista Fassino ma creare un unico partito che contenga le due storie.... andiamo, siamo seri! perchè i Ds non hanno il coraggio di coinvolgere tutte le anime laico-riformiste al fine di creare un grande partito socialista? e soprattutto perchè non si crea un unico grande partito popolare? finiamola di scimmiottare gli USA e guardiamo alla tradizione culturale e politica europea.

Anonimo ha detto...

Hai perfettamente ragione. E come noi credo che la pensano la maggioranza del popolo di sinistra.

scrooge ha detto...

speriamo che si faccia

Anonimo ha detto...

ED I LAICI, TRA PARTITO DEMOCRATICO E PARTITO DELLA LIBERTÀ?

Il partito che manca: cominciamo a parlare della costruzione del Partito Laico?
In Italia i poli di centrosinistra e centrodestra hanno disperso, frammentato e reso ininfluenti partiti storici come il Partito Socialista, il Partito Socialista Democratico, il Partito Liberale, il Partito Repubblicano.

Le idee e le persone però ci saranno sempre, accomunate da una comune visione su questioni fondamentali della gestione dello Stato e della società, SENZA INGERENZA DI NESSUNA RELIGIONE NEGLI AFFARI TEMPORALI. Oggi più che mai!

Proviamo a riunire TUTTI i Socialisti, i Repubblicani, i Liberali, i laici in un partito? Per partecipare alle elezioni, veramente negli interessi della collettività!

La discussione può iniziare sul sito amatoriale www.partitolaico.it

Grazie

lele ha detto...

ciao, stiamo costituendo il PD giovanile di Monza e Brianza. ecco le mie idee:

SCUOLA: rivoluzione Copernicana. Deve essere stravolta in buona parte. Su questo tema potrei scrivere per ore. Italia è un Paese di ignoranti. Didattica attiva, investimento nelle nuove tecnologie, ogni classe deve avere almeno un Pc. Diversifichiamo gli strumenti con cui educhiamo per attirare, stimolare l’interesse di giovani e bambini. Inserire in maniera maggiore mezzi come il teatro, il cinema, la musica, facciamo leggere di più libri e media relativi all’informazione. Almeno 4 ore alla settimana di inglese in ogni curricula. La geografia e lo sguardo al mondo devono avere più centralità. Insegnamento più massivo della matematica e delle scienze (insalate di matematica alla Ufo Robot).

FISCO: Accelerare la lotta all’evasione fiscale e al lavoro nero, sommerso. Chi ha evaso il fisco per milioni di euro, o chi lavora in nero deve andare in carcere e starci per molti anni. Da questa lotta ricaveremmo (ok ditemi che magari sono un sognatore) tanti e tanti milioni. Condono, della serie, ti abbiamo sgamato ora ci dai l'80% di quello che non hai pagato o finisci dentro. Tolleranza zero.

IMMIGRATI: investire sulla multiculturalità, facciamoli entrare nella Pubblica Amministrazione e in politica. Stanziamo più fondi per loro. Ma i primi che delinquono a calci nel culo nel loro Paese di origine.

Poi, riflessione personale, credo non condivisa probabilmente da chi la pensa come me. Voglio un federalismo fiscale. Da un punto di vista epistemologico è la cosa migliore. Utilizzare il concetto della rete come base per gestire lo Stato. La nostra Costituzione, tra l’altro, prevede già dei forti poteri per le Regioni, ma è tutt’ora inattuata. Inserire un fondo di riequilibrio per cui le regioni del centro Nord prevedano una percentuale fissa del loro bilancio da destinare al Sud.

Anonimo ha detto...

cari compagni del Partito Democratico, sono un vostro ex elettore che è totalmente disgustato dal comportamento del segretario Veltroni negli ultimi giorni. E' assolutamente inaccettabile che con la scusa della legge elettorale si voglia fare un governo di "responsabilità nazionale" che duri 8 - 10 mesi. Sarà una coincidenza MA PROPRIO TRA 10 MESI SCADONO I 2 ANNI E MEZZO dopo i quali I PARLAMENTARI PRENDONO LA PENSIONE! Tralaltro con l'attuale legge elettorale il centrodestra ( che questa volta farà cappotto anche in regioni rosse) avrà senza problemi i numeri per governare anche al senato. QUINDI STACCATE IL SEDERE DALLE VOSTRE POLTRONE ED AMMETTIAMO TUTTI LA SCONFITTA DEL NOSTRO PROGETTO. CARI ELETTORI DI SINISTRA. FATE COME ME ALLE PROSSIME ELEZIONI. STATE A CASA! Cosi forse, dopo una pesante sconfitta ( che comunque ci sarà lo stesso) la sinistra si darà una svegliata.

Giovanni D ha detto...

BASTA CON GLI INSULTI ! VOGLIAMO CAPIRE
Sono con il Partito Democratico fin dall'inizio, é una vita che voto a sinistra, ho creduto, e credo, in Prodi, ho creduto in Veltroni e l'ho votato alle primarie ed alle politiche. Ho votato democratico alle ultime elezioni Europee.
Adesso siamo qui a cercare di capire se ci tocca veramente di subire altri vent'anni di berlusconismo, Di comprendere se e dove abbiamo sbagliato negli ultimi anni.
Il congresso di ottobre deve essere l'occasione per un chiarimento e per operare scelte il piu possibile condivise da tutto il PD.
Apprezzo molte cose di tutti e tre i candidati attuali alla Segreteria.
Di Franceschini apprezzo il coraggio con cui ha saputo prendere in mano il PD quando Veltroni si é fatto da parte evitando un tracollo elettorale che avrebbe aperto la strada a scenari paurosi.
Di Bersani condivido il fatto di volere mettere l'accento sui programmi e la sottolieatura del legame indissolubile del PD con i ceti produttivi.
Di Marino apprezzo la sottolineatura delle tematiche etiche e morali, delle idee del laicismo, che troppo spesso sono state sacrificate alla 'politica'.
Da qui ad ottobre vorrei, anzi, tutti vorremmo capire con chiarezza di ciascuno quali sono le idee programmatiche, quali le possibili alleanze, quali le proposte organizzative.
Vorremmo capire quali sono le cose che ci dividono MA ANCHE QUALI SONO LE COSE CHE CI UNISCONO.
Vorremmo capire con quali proposte possiamo riportare al voto tutti i delusi delle receti esperienze.
Vorremmo capire con quali alleanze possiamo mandare a casa certi figuri che il nostro paese di certo non merita.
Ma perche si possa andare al congresso per fare scelte consapevoli e confrontarci schiettamente e seriamente dobbiamo cambiare tono da subito: chi sostitutuisce al confronto gli insulti non ha idee o non ha fiducia nella propria capacità di argomentarle.
Personalmente non daro il voto a nessun candidato che pensi di incentivare questa deriva.
Tutti quanti vogliamo ad ottobre un PD più combattivo e più unito, non una resa dei conti che sia l'origine dell'ennesima scissione nella sinistra!
Credo che questo sia l'interesse di tutto il Partito Democratico.
Sto postando questo contributo a tutti i Blog che fanno riferimento al PD