Alla Fiera del Libro di Francoforte, che è aperta dal 4 all'8 ottobre, è presente tutta l'editoria mondiale. 170 mila metri quadrati di spazio espositivo, 7.272 editori presenti, 113 paesi partecipanti, 270.553 titoli da catalogo. Quest'anno tornano in fiera Iraq, Tanzania, Nepal e Azerbigian. Ospite d’onore della fiera è l’India di oggi, con le sue 24 lingue ufficiali, 120 lingue regionali e dialetti, più di due miliardi di abitanti e 80.000 libri pubblicati ogni anno (saranno presenti alla fiera 200 editori indiani e 30 fra i maggiori autori, tra cui Amitav Ghosh e Amit Chaudhuri).
Non ci saranno solo libri, ma anche film, musica, serial tv, videogiochi. Ma è ovvio che la parte del leone continuerà a farla il libro gutenberghiano. Nel 1999 a Francoforte fu lanciato l'e-book, annunciato come strumento mirabolante che avrebbe dovuto sostituire il libro di carta; ma oggi dell'e-book non se ne parla più. Fallito. Il libro di carta da toccare, sfogliare, odorare crediamo che continuerà a mantenere per sempre il suo fascino.
Ma nello stesso 1999 furono anche lanciati, in un minuscolo stand giapponese, i brutti timidi buffi esserini dei Pokemon.
Fra i banchi della Fiera si annidano potenziali best-seller, capolavori ignoti, gli affari dell'anno dopo. Agenti e giornalisti si aggirano famelici, in cerca di novità.
L'Istituto Italiano di Cultura presenterà, in dibattiti e incontri, 11 autori: Luciano Canfora, Dacia Maraini, Davide Paolini, Gianrico Carofiglio, Giancarlo De Cataldo, Grazia Livi, Gianni Celati, Alessandro Nova, Valeria Parrella, Riccardo Campa, Ugo Riccarelli.
Prima o poi alla Buchmesse di Francoforte dovrei andarci.
7 ottobre 2006
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