Per noi, che da sempre vogliamo la pace, le occasioni sono tutte buone per manifestare per la pace.
Il fatto che i sequestratori dei tre italiani in Iraq abbiano posto come condizione, per la loro liberazione, l’effettuazione di una grande manifestazione a Roma contro la guerra, non ci può far cambiare idea.
Sarebbe assurdo che noi ci autocensurassimo dal manifestare contro la guerra e per ottenere la liberazione dei tre italiani sequestrati, solo perché sono i sequestratori che ci chiedono di manifestare.
Noi continueremo a manifestare contro il presidente di guerra Bush e i suoi satelliti Blair e Berlusconi fino alla vittoria: il ritiro delle truppe occupanti dall’Iraq.
Noi vogliamo un mondo senza sequestratori e senza sequestrati, un mondo dove non si impone la democrazia (quale?) con la forza delle armi, un mondo dove non sia più consentito ad alcune nazioni di invadere altre nazioni per sporchi interessi economici, un mondo dove i paesi ricchi aiutino con strumenti civili i paesi poveri ad uscire dal sottosviluppo.
Noi vogliamo la pace.
Domani giovedì 29 aprile saremo tutti a Roma (fisicamente o moralmente) a fianco dei parenti dei tre italiani sequestrati in Iraq.
28 aprile 2004
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