Non cambio strada. Resto a sinistra.
Resto a sinistra, per salvaguardare il diritto di poter manifestare liberamente il mio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione, come recita l’articolo 21 della Costituzione italiana.
Resto a sinistra, perché continuo a credere che tutti hanno pari dignità sociale e sono uguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali, come recita l’articolo 3 della Costituzione italiana.
Resto a sinistra, per non essere chiamato terrorista se critico la Chiesa ed il suo capo per l’attacco frontale che quasi quotidianamente fanno a leggi dello Stato italiano, come quelle sull’aborto ed il divorzio.
Resto a sinistra, perché non mi sento un terrorista quando concordo con chi sostiene che il Vaticano ha sbagliato quando ha rifiutato i funerali religiosi a Welby e non invece a Franco e Pinochet.
Resto a sinistra, per difendermi da chi mi accusa di collusione con il terrorismo quando affermo che Bush ha sbagliato a scatenare la guerra contro l’Iraq.
Resto a sinistra, perché credo nella laicità dello Stato contro tutti gli integralismi.
Resto a sinistra, perché ritengo che non debba essere fatta alcuna confusione tra morale e diritto.
Resto a sinistra, perché (come il bioetico Carlo Flamigni) ritengo pienamente legittime pratiche come l’aborto, l’eutanasia, la fecondazione assistita, la donazione di gameti, le indagini genetiche sugli embrioni, la pillola abortiva, il preservativo, l’educazione sessuale, la pillola del giorno dopo, il riconoscimento delle famiglie di fatto, la ricerca sulle cellule staminali embrionali.
Resto a sinistra, perché sono un pacifista convinto contro tutte le guerre, senza se e senza ma.
Resto a sinistra, perché ritengo che a livello europeo la mia naturale collocazione sia nel raggruppamento del partito del socialismo europeo.
Per tutto questo, io che ho preso nel tempo le tessere del pci del pds dei ds, ora guardo con interesse al movimento della Sinistra Democratica al quale stanno dando vita Mussi e Angius. Con la speranza che non si faccia la fine del Movimento Politico dei Lavoratori (MPL), del Partito Socialista Italiano di Unità Proletaria (PSIUP), del Partito di Unità Proletaria (PdUP).
5 maggio 2007
Partito democratico? No, grazie.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
1 commento:
io tessere non ne ho mai prese.... ma speranze e preoccupazioni sono le stesse....
Posta un commento